La recensione di Come in cielo, così in terra, film scritto e diretto da Francesco Erba che ne segna l’esordio dietro la macchina da presa. Presentato nella sezione Spazio Italia del Trieste Science+Fiction Festival.

Un intricato mistero da risolvere, una scomoda verità che uccide chiunque le si avvicini pericolosamente troppo, un passato fatto di strani esperimenti e misteriosi manoscritti. Tutto questo e molto di più è Come in cielo, così in terra, film scritto e diretto da Francesco Erba, regista bergamasco al suo esordio dietro la macchina da presa.

La recensione di Come in cielo, così in terra segue una vicenda che si dipana su tre storie e su tre linee temporali diverse, fino a ricongiungersi e a svelare il mistero che si cela dietro le segrete di un’abbazia – dove un alchimista svolge strani esperimenti -, la scomparsa di una coppia di ragazzi e la contemporanea apparizione dal nulla di una giovane donna coperta di stracci. Eventi apparentemente non correlati su cui sta indagando un ispettore di polizia, che lascia un video-testamento perché, viste le ultime scoperte, teme per la sua vita.

Come in cielo, così in terra è il film scritto e diretto da Francesco Erba che ne segna l’esordio alla regia

Presentato nella sezione Spazio Italia del Trieste Science+Fiction Festival, il film vede protagonisti Paolo Ricci, Carlotta Rondana, Sara Paduano, Federico Cesari, Margherita Mannino, Eva Basterio-Bertolì e Philippe Guastella.

 

 

 

La verità ti fa male

Iniziando mostrandoci la solitudine e l’inquietudine di un bosco e con una voce in sottofondo che chiede perdono per i suoi peccati, veniamo lentamente introdotti nel mistero che dovremo risolvere. Il tutto riconduce ad uno strano manoscritto trovato in un bosco vicino ad una vecchia abbazia. Un manoscritto risalente al basso Medio Evo unico nel suo genere e che porterà chi ne viene a contatto a scoprire una sconcertante verità.La verità ti fa male, lo so” cantava nel 1966 Caterina Caselli in Nessuno mi può giudicare e proprio la strofa della nota canzone riassume al meglio Come in cielo, così in terra. Il film scritto e diretto dall’esordiente Francesco Erba, è un thriller ansiogeno che da subito ci mette davanti al fatto che alcuni segreti è meglio che restino tali, perché se svelati portano solo morte.

Un giallo ben costruito, dove non mancano tensione e suspense

Un giallo ben costruito, dove non mancano tensione e suspense. Una storia che unisce animazione, interviste e found footage dando vita a tre storie – e quindi a tre linee temporali – apparentemente non correlate tra loro capaci di catturare lo spettatore sin da subito. Paura, mistero, tensione ed azione si susseguono in una vicenda interessante e che nelle intenzioni vorrebbe assomigliare ai polizieschi americani, senza però riuscirci. Un piccolo peccato di superbia – più che perdonabile – per un progetto ambizioso e ben confezionato.

 

recensione di Come in cielo, così in terra

 

Giocando con le diverse linee temporali andiamo avanti e indietro nel tempo

Giocando con le diverse linee narrative andiamo avanti e indietro nel tempo, cercando di arrivare alla soluzione di un mistero che affonda nel radici nel 1275 e nell’alchimia. Un periodo fatto di superstizioni, strani esperimenti e soprusi. Flashback animati che ci mostrano la vita in una isolata e spettrale abbazia dove nulla è come sembra. Luogo di culto e magia in cui scienza e fede si fondono alla ricerca della vita eterna.

Momenti che scorrono veloci e senza superflue parole

Momenti che scorrono veloci e senza superflue parole. Luogo angosciante, impenetrabile ed arcano le cui cupe atmosfere sono sottolineate da una colonna sonora incalzante e dalle tinte horror. Luogo di nascite, prigionia, fantasmi e morte capace di estendere le sue lunghe e lugubri braccia fino ai giorni nostri.

Indagine intrigante e complicata

Un passato che ritorna ed uccide quindi, ma che inesorabilmente si fonde con il presente. Un’attualità fatta di sparizioni, inquietanti ritrovamenti e pezzi sparsi di un intricato puzzle da risolvere. Come in cielo, così in terra è una scatola cinese da aprire ed analizzare in ogni suo aspetto. Indagine intrigante e complicata la cui soluzione richiede dedizione e consapevolezza che il pericolo è sempre dietro l’angolo.

 

 

Film di genere all’italiana

Un film in cui la componente fantastica irrompe nel reale su più livelli. Un progetto in cui i vari linguaggi cinematografici si intrecciano dando vita ad una storia che unisce passato e presente, vita e morte, mistero e verità. Unione di opposti per una storia dalle marcate tinte horror, un survival game in cui il pericolo è sempre dietro l’angolo.

Come in cielo, così in terra deve la sua buona riuscita ad un’interessante sceneggiatura, capace di dare vita ad una vicenda intricata, avvincente e coinvolgente. Come già detto non mancano mistero e ansia, così come la curiosità che assale lo spettatore. Sicuramente funziona di più nelle sue parti animate, dove abbondano i silenzi e la scenografia la fa da padrone, ma anche la parte live action non delude, nonostante il suo assomigliare troppo ad un video amatoriale fatto in casa a volte.

Come in cielo, così in terra deve la sua buona riuscita ad un’interessante sceneggiatura e alla discreta regia di Francesco Erba

Discreta anche la regia di Francesco Erba, che tra piani lunghi e lunghissimi, dettagli e primi piani mette in mostra al meglio la cupa atmosfera della vicenda. Uno sguardo attento che porta lo spettatore nel pieno del mistero. Atmosfera esaltata al meglio dalla fotografia di Michel Tripepi, che dà il meglio nei momenti horror.

 

recensione di Come in cielo, così in terra

 

Il risultato finale è notevole. Una piacevole e sorprendente commistione di generi.

Come in cielo, così in terra è un film di genere made in Italy che ha nell’originalità e nell’ambizione – anche se a volte un po’ troppa – le sue carte vincenti. Un progetto indipendente che ha il coraggio di osare e che non teme errori o giudizi. Certo, non tutto funziona al meglio – in particolare quando cerca di assomigliare ai prodotti crime americani – , alcuni espedienti sono più che abusati e certe volte sembra di trovarsi in un videogame, ma il risultato finale è notevole. Una piacevole e sorprendente commistione di generi.

Riesce pienamente ad intrattenere ed intrigare

In conclusione della recensione di Come in cielo, così in terra, quello di Francesco Erba è un convincente esordio alla regia. Nonostante gli evidenti difetti, grazie ad una buona dose di coraggio e alla discreta fotografia, il film riesce pienamente ad intrattenere ed affascinare.

 

 

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