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La vera storia di Halloween

History of Halloween Linked To the Spirit Match Making and Ancient Celtic Tradition 999x562

La festa più amata dalla cultura pop, e non solo. Il 31 ottobre si festeggia il mito della notte delle Streghe in tutte le sue accezioni più particolari, ma qual è la storia e leggenda di Halloween?

Halloween è il giorno in cui ci si ricorda che viviamo in un piccolo angolo di luce circondati dall’oscurità di ciò che non conosciamo. Un piccolo giro al di fuori della percezione abituata a vedere solo un certo percorso, una piccola occhiata verso quell’oscurità.

Stephen King

 

L’immaginario collettivo, con le classiche frasi “è una festa aMmericana”, è quanto di più errato si possa dire sulla notte di Halloween. Sì perché in origine ci troviamo in Irlanda e non in America, per di più parliamo di tantissimi anni fa, quando la verde Erin era dominata dai Celti.

Il nome Halloween (in irlandese Hallow E’en), deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese che significa Santo: la vigilia di tutti i Santi, quindi. Ognissanti, invece, in inglese è All Hallows’ Day. L’importanza che, tuttavia, viene data alla vigilia si deduce dal valore della cosmologia celtica: questa concezione del tempo è molto presente nei paesi anglofoni, in cui diverse feste sono accompagnate dalla parole “Eve”, tra cui la stessa notte di Capodanno, “New Year’s Eve”.

Quindi da dove sono nate le leggende di streghe e zucche, di “dolcetto e scherzetto” e di tutto quel movimento che ruota attorno alla festa del 31 ottobre.

Andiamo a scoprire insieme la vera storia di Halloween!

 

la storia di halloween

 

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Il viaggio dei Celti

Halloween corrisponde a Samhain, il capodanno celtico. Dall’Irlanda, la tradizione è stata poi esportata negli Stati Uniti dagli emigranti, che, spinti dalla terribile carestia dell’800, si diressero numerosi nella nuova terra in cerca di speranza e di una nuova vita.

I Celti erano un popolo di pastori e i ritmi della loro vita erano, ovviamente, scanditi dai tempi che l’allevamento del bestiame imponeva, tempi molto diversi da quelli dei campi e di altre manzioni. Alla fine della stagione estiva, i pastori iniziavano la famosa transumanza riportando a valle gli animali, per prepararsi all’arrivo dell’inverno e all’inizio del nuovo anno.

Il nuovo anno quindi non cominciava il 1° gennaio, ma il 1° novembre, quando terminava ufficialmente la stagione calda ed iniziava la stagione dell’inverno, il tempo in cui ci si doveva per forza chiudere in casa con i propri famigliari trascorrendo le serate a raccontare storie e leggende di ogni tipo.

Il nuovo anno quindi non cominciava il 1° gennaio, ma il 1° novembre, quando terminava ufficialmente la stagione calda ed iniziava la stagione dell’inverno

Samhain serviva ad esorcizzare l’arrivo dell’inverno e di tutti i suoi pericoli, unendo e rafforzando la comunità grazie ad un rito di passaggio che propiziasse la benevolenza delle divinità.  Di per sé rappresentava una celebrazione che univa la paura della morte e degli spiriti, all’allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno ed è proprio durante la notte del 31 ottobre che si tenevano i più grandi raduni (alcuni nei boschi altri sulle colline) per la cerimonia dell’accensione del Fuoco Sacro.

Come in altre ritualità venivano effettuati sacrifici animali intorno al Fuoco Sacro, coloro che vivevano il rito erano vestiti con maschere grottesche e tornando al villaggio, ci si faceva luce con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro. Dopo questi riti i Celti festeggiavano per tre giorni consecutivi, mascherandosi con le pelli degli animali uccisi (non togliendosele mai) proprio per spaventare gli spiriti.

 

la storia di Halloween

 

Ma è l’incontro tra la cultura dei celti e gli Stati Uniti d’America che sancisce definitivamente la consacrazione della festa in tutto il mondo.

Tutto è ricondotto alla metà del XIX secolo, quando l’Irlanda fu investita da una terribile carestia, ancor oggi ricordata con grande partecipazione di tutto il popolo. In quel periodo per sfuggire alla povertà e alla morte, molte persone decisero di abbandonare l’isola e di tentare la sorte verso lo stato dei grandi sogni e speranza: gli Stati Uniti d’America.

Ovviamente la migrazione così massiccia di un popolo creò nel giro di poco tempo una nuova comunità, in terra stelle e strisce, nella quale si riuscì a mantenere vive molte tradizioni e costumi della loro patria. Tra le tante feste che si continuavano a festeggiare c’era il 31 Ottobre e Halloween. Ben presto, questa usanza si diffuse in tutto il popolo americano, diventando quasi una festa nazionale.

Come sempre gli Stati Uniti, vero e proprio cuore pulsante dell’esplosione di culture e mode, anche grazie ad Hollywood riesce ad esportare in tutto il mondo i festeggiamenti del 31 ottobre, contagiando anche quella parte dell’Europa che ne era rimasta estranea. Ovviamente più il tempo passò e più la festa venne inglobata da contaminazioni trasversali, perdendo i suoi significati religiosi e rituali, diventando poi un’occasione per divertirsi e organizzare costosi e allegri festeggiamenti.

 

Nel 2019 gli Americani hanno speso 8,8 miliardi di dollari (vicini al record del 2017 di 9,1 miliardi) in costumi, addobbi e feste per il 31 ottobre, iniziando gli allestimenti quasi un mese prima! Ben sette americani su dieci hanno celebrato Halloween, spendendo in media 86 dollari ciascuno.

 

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I simboli

Lo sviluppo di oggetti associati a Halloween si è andato formando col passare del tempo e non c’è stato un momento preciso nel quale nacquero determinate simbologie.

L’uso di intagliare zucche con espressioni spaventose risale alla tradizione di lavorare rape per farne delle lanterne con cui ricordare le anime bloccate nel Purgatorio (tradizione cristiana). La rapa è stata usata tradizionalmente a Halloween sia in Irlanda che in Scozia, ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca (in quanto frutto originario del posto, disponibile anche in grandi quantità). Le grandi dimensioni dello stesso frutto inoltre facilitavano il lavoro di intaglio. Ovviamente nella storia americana già era presente la tradizione di intagliare zucche, già dal 1837 ed era originariamente associata al tempo del raccolto in generale, mentre soltanto dalla seconda metà del Novecento fu associata specificamente ad Halloween.

 

la storia di Halloween

Halloween pumpkin head jack lantern with burning candles

 

Il simbolismo di Halloween deriva da moltissime fonti, inclusi costumi nazionali e folcloristici, dalle opere letterarie gotiche e horror più celebri come FrankensteinDracula e Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde. Ma se dovessimo andare indietro molto nel tempo, le primissime opere letterarie che citavano Halloween sono quelle del poeta scozzese John Mayne, che nel 1780 annotò sia gli scherzi di Halloween in What fearfu’ pranks ensue!, sia quanto di soprannaturale era associato con quella notte in Bogies (Fantasmi), influenzando la poesia Halloween dello scrittore Robert Burns.

 

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Dolcetto o scherzetto?

È probabilmente l’usanza più celebre della notte del 31 ottobre. I bambini mascherati, da situazioni sempre gotiche, horror o grottesche, passano di casa in casa chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo in alcuni casi insieme alla classica domanda “Dolcetto o scherzetto?”. La parola “scherzetto” è la traduzione dall’inglese trick, una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà, se non viene dato alcun dolcetto (treat). Di questa particolare filastrocca ne esiste versione inglese insegnata ai bambini fin da piccoli che recita in questo modo:

 

Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat

Per quanto riguarda la pratica di mascherarsi invece dobbiamo risalire al Medioevo e si rifà alla pratica tardomedievale dell’elemosina, cioè di quando la gente povera andava di porta in porta il giorno di Ognissanti (il 1º novembre) e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre). Questa usanza nacque sempre in Irlanda e diffusa anche in Gran Bretagna, ma pratiche simili, per le anime dei morti, sono rinvenute in alcuni testi e racconti anche in Sud Italia.

 

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La leggenda di “Jack-o’-Lantern”

Una zucca scavata a mano, sulla cui superficie vengono intagliati i tratti di un volto, solitamente è forse il simbolo più famoso di Halloween. Al suo interno, una volta svuotata della polpa e dei semi, viene riposta una candela che, accesa, consente di vedere i tratti intagliati anche in pieno buio.

Abbiamo già parlato del rito di intagliare rape o zucche, ma non possiamo esimerci dal raccontare la leggenda del personaggio di Jack-o’-Lantern. Ovviamente, come tutta la festività di Halloween anche questa è di derivazione irlandese.

Jack, un fabbro astuto, avaro e ubriacone, una sera al pub incontrò il diavolo.

A causa del suo stato d’ebbrezza, la sua anima era quasi nelle mani del demonio, ma astutamente Jack chiese al demonio di trasformarsi in una moneta, promettendogli la sua anima in cambio di un’ultima bevuta. Jack mise rapidamente il diavolo nel suo borsello, vicino ad una croce d’argento, cosicché il demonio non potesse più ritrasformarsi. Per farsi liberare il diavolo gli promise che non si sarebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni e Jack lo lasciò andare.

Dieci anni più tardi, il diavolo si presentò puntuale e questa volta Jack gli chiese di raccogliere una mela da un albero prima di prendersi la sua anima. Al fine di impedire che il diavolo discendesse dal ramo, il furbo Jack incise una croce sul tronco. Soltanto dopo un lungo battibecco i due giunsero ad un compromesso: in cambio della libertà, il diavolo avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna a Jack.

 

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Durante la propria vita Jack commise così tanti peccati che, quando morì, fu rifiutato categoricamente dal Paradiso e nel momento dell’arrivo all’Inferno, venne scacciato dal diavolo che gli ricordò il patto, molto felice di lasciarlo errare come un’anima tormentata per l’eternità. In quel momento Jack disse al diavolo che era “freddo e buio”, ed è proprio in quel momento che il diavolo gli tirò un tizzone ardente, che Jack posizionò all’interno di una rapa intagliata che aveva con sé. Cominciò, così, da quel momento a vagare senza tregua alla ricerca di un luogo in cui riposarsi.

Da quel momento, nella notte di Halloween, aguzzando bene la vista, potreste vedere una fiammella vagare nell’oscurità alla ricerca della strada di casa: quella altro non è che la fiammella di Jack.

 

 

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