Impegnata sulla International Space Station (ISS), l’astronauta statunitense Kate Rubins vota per le presidenziali USA direttamente dallo spazio.
Non potendo, per ovvie ragioni, presenziare alle urne, Rubins si é coordinata con il Johnson Space Center della Nasa – il celebre “Houston” – e con la cancelleria della contea di Harris per creare una cabina elettorale in remoto.
From the International Space Station: I voted today
— Kate Rubins pic.twitter.com/DRdjwSzXwy
— NASA Astronauts (@NASA_Astronauts) October 22, 2020
Il procedimento tecnico é stato in effetti molto semplice e immediato: l’amministrazione texana ha generato una cartella elettorale elettronica e l’ha inoltrata via email all’ISS. All’astronauta é quindi bastato compilarla e inoltrarla nuovamente al mittente.
Non é la prima volta che gli Stati Uniti hanno visto un loro cittadino esprimere le proprie preferenze politiche dall’orbita terrestre. Il Congresso ha autorizzato le leggi che normano simili situazioni già nel lontano 1997 e la stessa Rubins non si può dire del tutto nuova all’esperienza, visto che aveva già votato dall’ISS per le elezioni del 2016.
La notizia ha assunto immediatamente una dimensione civico-politica. Anzi, ancor prima che i profili social della NASA divulgassero lo scatto, l’astronauta si era già espressa con l’intenzione di invogliare gli statunitensi al voto.
Un sacco di astronauti pensano che [votare] sia molto importante, che sia vitale partecipare alla nostra democrazia e che sia un onore votare dallo spazio. […]
Credo che votare sia importante per tutti e se un’astronauta vota dallo spazio, credo che anche le persone a terra possano votare,
aveva dichiarato Rubins in un video registrato prima della sua partenza, avvenuta il 14 ottobre.
Nonostante le raccomandazioni dell’astronauta, le elezioni 2020 potrebbero essere le elezioni statunitensi della storia recente con il minor numero di astensionisti.
Vista l’annata pandemica, i ballottaggi USA fanno infatti grande affidamento al voto postale, dettaglio che ha permesso a molti cittadini che solitamente non vogliono o non hanno possibilità di votare di esprimere il loro giudizio elettorale.
Il voto in remoto e i dubbi sulle affluenze stanno tenendo in scacco le previsioni dei politologi, mentre l’attuale presidente, Donald Trump, ha già chiarito che non accetterà i risultati delle elezioni, qualora dovesse uscirne sconfitto.
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