Intervista a Nathan Mitchell ovvero Black Noir, uno dei Sette, i supereroi non proprio integerrimi della serie tv The Boys: dai Pokémon alla musica classica, passando per la Germania nazista e all’arrivo di Jensen Ackles nella terza stagione, scopriamo l’uomo dietro la maschera.
È il personaggio più misterioso di The Boys, la serie tv tratta dall’omonimo fumetto di Garth Ennis prodotta da Amazon Prime Video. E non soltanto perché non lo vediamo mai in faccia.
Black Noir è uno dei Sette, i supereroi della multinazionale Vought American, dotati di poteri eccezionali e idolatrati come star, ed è pieno di contraddizioni. È un ninja, ci mette un attimo a fare a brandelli un essere umano, ma poi ama suonare il pianoforte. È un’arma letale ma una mandorla potrebbe ucciderlo. Sembra quasi non umano e invece si commuove di fronte a bambini e animali.
A interpretarlo è Nathan Mitchell, esperto di arti marziali (la sua disciplina è il Tae Kwon Do), che sembra destinato a ruoli da supereroe: ha infatti partecipato a serie tv come Arrow, Supernatural, iZombie e ora The Boys (le cui prime due stagioni sono disponibili su Prime Video). L’abbiamo raggiunto via Zoom scoprendo che ha delle passioni molto nerd, come i Pokémon, e che non si meritava di recitare con la faccia coperta tutto il tempo.
La nostra intervista a Nathan Mitchell, Black Noir in The Boys
Black Noir: l’alleato più fidato di Homelander
Ormai lo sappiamo: Homelander (interpretato in modo sublime da Antony Starr) è completamente pazzo. E sadico. E narcisista. Odia tutti tranne se stesso. L’unico per cui spende belle parole è proprio Black Noir, che, secondo lui, è fantastico. Parecchio inquietante detto da lui. Nathan Mitchell se lo spiega così:
Credo che tra Homelander e Black Noir ci siano rispetto e affetto reciproci.
E questo perché Homelander può fidarsi di Black Noir: se deve occuparsi di qualcosa sa che può mandare Noir e sarà fatto. E allo stesso tempo Black Noir vede il potere di Homelander e, da guerriero e ninja, lo rispetta.
Tra loro c’è una bella energia.
Homelander, Black Noir e i Sette in teoria sarebbero supereroi, ma si comportano da supervillain. È proprio vero che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”:
È il cuore di questa storia: raccontiamo cosa succede quando il potere diventa corrotto.
Vediamo Homelander trasformarsi in un narcisista sociopatico. A-Train diventa un tossicodipendente. The Deep molesta le persone e deve pagarne le conseguenze. Maeve si sente in colpa per le sue azioni passate.
Vediamo l’influenza corrosiva del potere: credo che uno dei punti di forza di The Boys sia che, più andiamo avanti nella storia, più capiamo che nessuno è totalmente buono o totalmente cattivo.
Perfino Homelander: anche se è il cattivo della serie, capiamo perché è così. Nel profondo è un ragazzo che non è stato amato. Se ognuno di noi fosse stato trattato come Homelander sarebbe potuto diventare così.
Ecco, forse magari non proprio tutti, gli facciamo notare. Ma la risposta è stata prontissima:
Però è un modo per vedere cosa succede quando non siamo amati. Ci mostra quanto sia importante l’amore.
Annie per esempio è un’eroina, eppure nel sesto episodio uccide accidentalmente qualcuno. Anche Butcher e i suoi ragazzi dovrebbero essere buoni, ma Frenchie uccide qualcuno, Butcher anche.
Quindi dov’è il confine tra buono e cattivo? È sfumato per entrambi gli schieramenti.
Black Noir è il personaggi più misterioso di The Boys: uccide, ma ama gli animali e la musica
L’amore in The Boys viene dimostrato in vari modi (spesso imprevedibili e molto inquietanti): Black Noir ha sicuramente un debole per gli animali. C’è quindi speranza per lui?
Credo che uno degli aspetti migliori di Noir sia la sua empatia: non ce l’ha per tutti, ma sicuramente per gli animali e per i bambini. Ha un debole per chi è vulnerabile.
Credo che sia indicativo di chi è veramente: vediamo il killer spietato, ma ha anche un cuore. Fa parte del suo mistero: ci fa intuire perché è fatto in questo modo, anche se ci mette un attimo a fare qualcuno a pezzi.
Non solo animali: Black Noir, come il suo interprete, ama ascoltare e suonare musica. Abbiamo quindi chiesto a Nathan Mitchell cosa c’è nella playlist del ninja:
Bello! Fino a ora Noir è stato come una musica classica: suona il pianoforte. Ma è anche imprevedibile: nella sua playlist ci sarebbero anche la polca, Simon & Garfunkel e cose che non ci si aspetta.
Da lui ci aspettiamo heavy metal, rock: forse nella sua lista ci sono un paio di brani hip hop, ma credo che ami soprattutto cose che non ti aspetti come la polca, Simon & Garfunkel e la musica classica.
Black Noir parla col corpo
In The Boys tutti gli altri personaggi non fanno altro che parlare. Black Noir invece no. Osserva in silenzio e agisce sempre senza fare un fiato. Questo anche grazie all’attore Nathan Mitchell, che è davvero un maestro di arti marziali. Per dare vita al personaggio ha quasi attinto dal cinema muto, come Mando (Pedro Pascal) in The Madalorian:
È molto divertente, è una delle cose che amo di più: le arti marziali sono state una parte fondamentale della mia vita e poterle usare per questo ruolo è stato realizzare un sogno.
Una delle mie citazioni preferite è: la cosa buffa di una maschera è che non importa quanto ci provi, è sempre un autoritratto.
Anche lo scegliere un certo tipo di maschera dice qualcosa di te: anche se indossi qualcosa che ti copre da capo a piedi, il modo in cui ti muovi e reagisci dice qualcosa. Ci riveliamo sempre attraverso le nostre azioni, a prescindere da ciò che diciamo.
Ed è per questo che è così divertente interpretare Noir: senza parole possiamo osservare il suo comportamento.
Black Noir e la sua inaspettata passione per i Pokémon
Vista la sua partecipazione a molte serie di genere, da quelle sui supereroi a quelle horror e di fantascienza, ci è venuto un dubbio: ma non è che, sotto sotto, Nathan Mitchell è un po’ nerd? E, indovinate un po’? È proprio uno di noi:
Adesso la cultura nerd è così mainstream: oggi è cool.
Amo quel genere di serie: storie sovrannaturali, amo tantissimo i Pokemon. Li adoravo da bambino, ne sono orgoglioso: ho un cappello di Charmander nel mio armadio.
Quindi far parte di una serie di supereroi ed entrare a far parte di questo mondo è una delle cose migliori che potesse capitarmi.
Quando gli abbiamo fatto notare che probabilmente anche Black Noir amerebbe i Pokémon ha continuato:
Ho scritto un post su Twitter chiedendo quale sarebbe la squadra di Pokémon che sceglierebbe Black Noir.
Amo Charmander e penso che piacerebbe anche a Black Noir. Alcune persone hanno detto Bulbasaur, e capisco che abbia i suoi estimatori. Altre Gastly, Mr. Mime, Greninja, Zekrom.
Stiamo creando questa squadra di 7 Pokemon: Homelander chi sceglierebbe? Lui avrebbe Mewtwo e Machamp. Abbiamo fatto tutta la lista.
The Boys 3: Jensen Ackles sarà Soldier Boy
La terza stagione di The Boys vedrà l’arrivo di un nuovo membro del cast: si tratta di Jensen Ackles, che avrà il ruolo di Soldier Boy. Nemmeno a dirlo: sarà ancora più folle di Homelander. Per Nathan Mitchell sarà occasione per ritrovarsi, dopo aver recitato insieme in Supernatural:
Sono così felice che Jensen si sia unito a noi: ho avuto la possibilità di partecipare a Supernatural ed è stato divertente perché da ragazzino amavo Smallville e lui era nella prima stagione.
È Smallville che, da adolescente, mi ha fatto amare i supereroi. Vederlo quando ero un teenager, poi incontrarlo nella sua serie e infine averlo ora in The Boys è fantastico. Sarà meraviglioso.
The Boys e l’importanza di conoscere la storia
Nella seconda stagione di The Boys, soprattutto grazie al personaggio di Stormfront, abbiamo capito una volta di più quanto sia importante conoscere la storia per non ripetere gli stessi errori. L’attore ne è convintissimo:
È estremamente importante.
C’è un detto: la storia non si ripete, ma spesso fa rima. Magari non succede la stessa identica cosa, ma qualcosa di simile.
Nella società occidentale c’è il potenziale perché succeda: la ragione per cui forse non accadrà è perché le persone conoscono la storia. Le persone stanno reagendo a ciò che accade cercando di evitare che succeda.
Quindi è molto importante conoscere la storia. La psicologia umana rimane la stessa a ogni generazione: quindi dobbiamo essere in grado di riconoscere le trappole in cui potremmo cadere come società. E fare in modo di impedirle quando le vedi spuntare fuori.
The Boys offre un ottimo esempio di questo: abbiamo la Germania nazista del 1944, che è stata sconfitta, ma ora torna travestita da altro. Quando
Stormfront dice: “Le persone apprezzano ciò che ho da dire, ma non amano la parola nazista” credo che sia una delle battute più potenti della serie.
Rendersi conto che quel sentimento è ancora molto vivo nella società, si era semplicemente nascosto sotto terra e ora ha la possibilità di riemergere, vuol dire riconoscere uno schema. Dobbiamo combatterlo e resistere prima che prenda il sopravvento.