Margherite di mare: potrebbero appartenere a specie diverse

Margherite di mare

Prove di un isolamento genetico tra due tipi di margherite di mare, uno snello ed uno tozzo, suggeriscono che possano appartenere a due specie diverse.

Un gruppo di ricercatori ha individuato delle caratteristiche differenti tra due tipi di margherite di mare. L’ipotesi porta a ritenere che possono appartenere a due specie diverse, queste informazioni sono importanti per formulare azioni efficaci per la salvaguardia della biodiversità nel Mar Mediterraneo.

Due tipi di Parazoanthus axinellae, le margherite di mare, differiscono per dimensioni, colore e substrato preferito. I ricercatori hanno selezionato questi coralli in diffrenti località del Mar Mediterraneo che comprendono la Francia, la Croazia e l’Italia e hanno confrontato il loro DNA.

Le informazioni sulla composizione delle specie e sui modelli di connettività delle popolazioni marine sono fondamentali per ideare azioni efficaci per la salvaguardia della biodiversità nel Mar Mediterraneo

ha detto Federica Constantini una delle autrici dello studio e docente presso il Dipartimento di Biologia, Geologia e Scienze Ambientali dell’Università di Bologna.

Il Mar Mediterraneo è un habitat delicato e questi anemoni hanno registrato alti tassi di mortalità in alcune aree nord-occidentale perché l’aumento della temperatura dell’acqua è aumentata e i periodi con alte temperature sono insolitamente lunghi.

Questi fenomeni hanno causato la proliferazione di cianobatteri che hanno indebolito i coralli e in alcuni casi hanno portato alla morte dei coralli stessi.

 

I due tipi di anemoni differiscono per la loro diffusione, forma e colore.

 

Il primo tipo, quello snello, è diffuso in tutto il Mediterraneo anche la costa adriatica è di colore giallo chiaro con un tronco allungato e tentacoli lunghi e sottili. Vive sopratutto sulle spugne del genere Axinella. Questo biotipo ha caratteristiche genetiche che assomigliano a due specie di corallo che colonizzano anche le spugne ma vivono nei Caraibi (Parazoanthus anguicomus e Parazoanthus capensis)

Il secondo tipo, quello tozzo, è presente nel Mediterraneo nord-occidentale, ha un colore arancione intenso, un tronco con tentacoli più corti e spessi e vive prevalentemente su substrati rocciosi. Questo tipo ha somiglianze genetiche con specie che vivono nelle acque poco profonde dell’Oceano Pacifico (Parazoanthus elongatus e Parazoanthus juanfernandezii) e con una specie che invece vive nelle acque profonde dell’Oceano Atlantico orientale ( Parazoanthus aliceae).

Come confermano i ricercatori ci sarà bisogno di ulteriori indagini per confermare queste ipotesi. Aumentare la conoscenza sulla forma, colore e preferenza di substrato può rendere più facile determinare azioni per gestire le strategie di conservazione di questi coralli.

Come ad esempio caratteristiche distintive possono presentare diverse resistenze allo stress indotto dai cambiamenti climatici.

Lo studio condotto dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Biologia, Geologia e Scienze Ambientali dell’Università di Bologna è stato pubblicato su Scientific Reports.

 

 

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