Ben Affleck ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda il cinema, e come l’industria cambierà dopo la pandemia.

La pandemia di covid-19 ha cambiato profondamente le abitudini di tutti noi, e con esse anche quelle dell’industria dell’intrattenimento. Quella del cinema in particolare, sembra esserne stata rivoluzionata, ed è possibile che in futuro verranno privilegiati i contenuti on demand da guardare a casa, rispetto alle sale cinematografiche. Ne ha parlato Ben Affleck, uno che di cinema se ne intende abbastanza: ecco le parole dell’attore e regista:

 

Non so come sarà la realtà post-covid, o come sarà il business cinematografico. Quello che credo sia già accaduto è che la gente si è abituata in questo periodo a guardare i film a casa. Ha fatto bene a Tornare a Vincere, sicuramente. Era appena uscito, quindi penso che la possibilità di vedere un film nuovo a casa abbia fatto venire voglia a più spettatori rispetto ad andare al cinema e pagare per vedere un film triste su un alcolizzato che cerca di superare la morte del figlio. La gente si è abituata allo streaming e guarda cinema a casa come mai prima, il che ha probabilmente accelerato un trend che si stava già verificando.

Affleck ha poi continuato parlando di quello che questi cambiamenti significheranno per lui come regista:

 

Credo che dopo il covid, film come The Town, o Argo, o tutti i film che ho fatto, finirebbero per essere distribuiti in streaming. Ci saranno forse 20 o 25 film all’anno distribuiti nelle sale, tutti legati a grandi IP, che siano tipo Disney, che fa Aladdin, o Star Wars, o Avengers, qualcosa che se va male ti frutta mezzo miliardo di dollari. E credo che sarà molto più difficile per i film drammatici o quelli a medio budget ottenere una distribuzione cinematografica. Oppure vedremo i film più grandi avere un’enorme distribuzione, e quelli piccoli fare delle piccole release in alcuni cinema, ed uscire prevalentemente in streaming. Che sia meglio o peggio ognuno può trarre le sue conclusioni, ma se dovessi tirare a indovinare, credo che sarebbe questa la mia ipotesi sulla direzione del business cinematografico, basandomi su quello che vedo e sulle esperienze che ho avuto cercando di fare film.

 

Siete d’accordo con le sue parole?