TikTok ha intavolato un primo accordo di vendita, convincendo il presidente Donald Trump a rinviare il ban statunitense del social.
Con un intenso ultimo sforzo, oggi Bytedance, azienda proprietaria di TikTok, ha trovato il modo di sedare le ire del Governo USA prima che questi riuscisse a mettere in atto l’ordine esecutivo che avrebbe rimosso l’app dagli store d’oltreoceano.
Accusata per mesi di spionaggio in favore della Cina, TikTok era stata infatti forzata con una serie di ordini esecutivi a vendere alle industrie americane tutti i suoi cespiti occidentali.
Ufficialmente, l’idea di Trump sarebbe stata quella di togliere il social a Bytedance per assicurarsi con determinazione che i dati utente raccolti dal social non uscissero dai confini statunitensi, ma l’accordo raggiunto scopre un panorama del tutto diverso.
Stando ai patti, due ditte USA, Oracle e Wallmart, si sono impegnate ad acquistare complessivamente il 20 per cento di TikTok. Il restante 80 per cento resta alla cinese Bytedance.
In sostanza, i dubbi di spionaggio sono stati formalmente sedati dalla promessa da parte di Oracle di prendere in mano le redini del trattamento dei dati utente, formando un nuovo servizio di cloud che vada a rispondere alla necessità della nuova realtà aziendale, la TikTok Global.
Un colpaccio per Oracle, la quale otterrebbe così un monopolio molto interessante, soprattutto se si considera che il suo servizio cloud non è tra i migliori in circolazione e che gli utenti privati preferiscano piuttosto direzionarsi su quelli di Amazon, di Google o di Microsoft.
Interessante notare che il fondatore di Oracle, Larry Ellison, abbia recentemente organizzato per l’attuale presidente corpose raccolte fondi e che nel 2016 una delle CEO aziendali, Safra Catz, sia addirittura stata accolta nella squadra di transizione per lanciare l’attuale amministrazione.
— TikTokComms (@TikTokComms) September 19, 2020
Soddisfatti i lobbisti di Washington che sono riusciti a soffiare la vendita a Microsoft, così come anche soddisfatta la catena di centri commerciali Wallmart, la quale sta intavolando una “commercial partnership” con TikTok.
Tutto sommato anche Bytedance ne esce vincitrice. Non solo è riuscita a salvare una buona fetta dei suoi interessi commerciali, ma ha inoltre preservato il controllo del prezioso algoritmo che ha reso grande il video-social. Algoritmo con cui l’azienda ha in passato promosso la narrazione politica di Beijing applicando un’oculata censura.
Dopo mesi a discutere di sicurezza nazionale, l’accordo siglato per definire il destino di TikTok non offre quindi mezzi concreti con cui difendere gli interessi o la privacy dei cittadini, piuttosto sembra validare l’idea che gli Stati Uniti di Trump stiano rastrellando nuove finanze facendo leva su smaccate minacce politiche.
Potrebbe anche interessarti: