La pandemia da Coronavirus ha obbligato persone e aziende a cambiare moltissime abitudini, in funzione di una convivenza con questo virus che probabilmente durerà ancora per molto tempo. E così pure Google Maps ha dovuto modificare il sistema con il quale prevede il traffico e quindi l’ora di arrivo di un determinato tragitto.
Negli ultimi 15 anni, da quando cioè Google Maps ha cominciato il suo “servizio”, bigG ha sempre fornito un orario di arrivo stimato basato sulla combinazione di dati sul traffico in tempo reale e accurati modelli di traffico storici per oltre il 97% dei viaggi in tutto il mondo. Ora però Google sta collaborando con DeepMind per rendere i tempi di arrivo stimati ancora più accurati.
Prima della pandemia da Coronavirus, la durata di un tragitto veniva calcolata tenendo conto di una serie di informazioni che Google ha immagazzinato negli anni su condizioni meteo, potenziali incidenti e strade lungo il percorso.
Tuttavia, Google ha rilevato che il traffico globale è diminuito del 50% da quando sono stati attivati i lockdown un po’ in tutto il mondo. Quindi, il sistema di cui sopra, diventa meno preciso e, per certi versi, persino obsoleto di fronte a un cambiamento di tale portata. Per questo motivo c’è bisogno di un sistema di previsione che dia maggior peso anche a ciò che accade nella storia più recente.
Per questo motivo Google ha annunciato di voler ridurre la priorità dei vecchi dati sul traffico e ha cambiato i suoi modelli per dare maggior importanza ai dati del traffico relativi alle ultime due-quattro settimane.
Ciò significa che le stime dell’orario di arrivo dovrebbero continuare ad essere affidabili anche durante la pandemia, soprattutto se e quando le aree inizieranno ad uscire gradualmente dai vari lockdown.