TXS 0128+554: la galassia che ricorda un TIE Fighter

TXS 0128+554

Osservando da vicino la galassia TXS 0128+554 gli scienziati hanno potuto tracciarne la forma dalle sue onde radio permettendo di verificare come le galassie attive cambiano rapidamente.

Le fattezze di questa galassia  TXS 0128+554 lontana lontana sono state riprodotte osservando nel tempo la variazione delle sue onde radio: il suo aspetto ricorda un TIE Fighter il caccia stellare della flotta imperiale.

Oltre al suo aspetto familiare ai fan di Star Wars queste variazioni  permettono di conoscere e capire

come le galassie attive possono cambiare drasticamente su scale temporali di dieci anni.

Come ha affermato l’astrofisico Matthew Lister della Purdue University.

TXS 0128 + 554 dista circa 500 milioni di anni luce da noi e si trova nella costellazione di Cassiopea, è una galassia che teoricamente ospita al centro un grande buco nero supermassiccio.

Ed è proprio grazie al buco nero che assume questa forma.

La polvere e il gas attorno al buco nero si riscaldano a causa dell’attrito e della gravità e nel processo producono un ampio spettro di energia: onde radio, raggi X e raggi gamma.

Il buco nero stesso produce anche quelle che possono essere identificate come le ali  della navicella. Sono infatti i getti prodotti dal buco nero, costituiti da fasci giganti di particelle ad alta energia, che viaggiando ad una velocità prossima alla velocità della luce verso l’esterno della galassia creano quei lobi.

Quando i getti colpiscono il gas ai margini della galassia quelle stesse particelle ad alta energia iniziano a rallentare e alla fine l’energia inizia a fluire indietro verso il buco nero. Queste particelle in movimento si muovono a spirale attorno ai campi magnetici causati dal buco nero e creano emissioni luminose che possiamo vedere nelle frequenze radio.

Gli astronomi hanno rilevato un grande divario in alcune frequenze tra il centro della galassia e i lobi. Questo fa pensare che che i getti della galassia si siano accesi circa 90 anni fa per poi fermarsi circa 40 anni fa.

Dopo un periodo di fermo però e solo nell’ultimo decennio si possono essere riaccesi creando il divario tra il centro e i lati del nucleo.

Anche se non è ancora chiaro cosa abbia causato l’accensione e lo spegnimento di questi getti i ricercatori sono confidenti che più galassie con nucleo attivo (AGN) riescono a trovare più sarà possibile indagare e quindi maggiore saranno le scoperte che porteranno a capire questo fenomeno.

 

La ricerca è stata pubblicata su The Astrophysical Journal.

 

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