Goccioline

Questo sistema auto-eccitante permette di disfarsi delle goccioline di condensa dalle superfici delle apparecchiature più sensibili senza l’uso sostanze chimiche.

Il nuovo sistema sviluppato dai ricercatori della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences (SEAS) permette attraverso uno spostamento delle delle goccioline auto-eccitate di spingerle su una superficie senza sostanze chimiche, gradienti pre-programmati o energia aggiuntiva.

 

le goccioline che si formano sulle superfici potrebbe rappresentare un grosso problema

In ambienti particolarmente umidi e caldi le goccioline che si formano sulle superfici potrebbe rappresentare un grosso problema sopratutto in presenza di condensatori o parti dei personal computer. Le tecniche per controllare le goccioline sulle superfici oggi includono l’uso della gravità o dei rivestimenti chimici idrofobi e gradienti di temperatura.

Il sistema utilizza una gocciolina di solvente liquido su un sottile foglio di materiale. Parte del liquido viene assorbita nel materiale e questo si gonfia. Quando il materiale si gonfia si piega creando una pendenza verso il basso in cui la goccia rotola. A questo punto la parte rigonfia della lastra viene esposta all’aria e il liquido assorbito evapora consentendo al foglio di tornare alla sua forma originaria.

 

 

Lo stesso processo si verifica ovunque la goccia si sposti.

 

Si crea un movimento oscillante che spinge una goccia di liquido avanti e indietro tra due punti sulla superficie.

 

L’oscillazione continua fino a quando la goccia si restringe.

 

Il nostro sistema di movimento auto-eccitato non richiede alcuna forzatura esterna. Crea e risponde spontaneamente ai gradienti da solo

ha detto Aditi Chakrabarti primo autore dell’articolo, che ha anche aggiunto

Questo tipo di movimento auto-generato non è stato esplorato prima e potrebbe portare ad applicazioni entusiasmanti

 

Goccioline

 

Come ha affermato L. Mahadevan, professore di matematica applicata, di biologia degli organismi ed evolutiva della Lola England de Valpine e autore senior dell’articolo,

poter sfruttare tali movimenti su film sottili potrebbe fornire un modo naturale per azionare motori, oscillatori e pompe su piccola scala.

Non solo infatti lo stesso principio potrebbe essere anche utilizzato come modello fisico per capire come si muovono i sistemi biologici, come le protocellule.

 

La ricerca è stata pubblicata su Physical Review Letters.