La Cina festeggia la completa attivazione di BeiDou, il network satellitare che sarà in grado di sostituire il GPS statunitense.
Con una cerimonia tenutasi oggi, venerdì 31 luglio, nella Grande Sala del Popolo di Beijing il presidente cinese Xi Jinping ha comunicato ufficialmente che anche l’ultimo satellite della rete BeiDou ha superato ogni test ed è ora operativo.
Ora il sistema di navigazione cinese è composto da 42 satelliti attivi, superando, almeno sul frangente quantitativo, la portata del Global Positioning System, fermo a 31 unità funzionanti.
Qualitativamente, la valutazione diviene più complessa, considerando che nei conteggi della Repubblica Popolare Cinese vengono incluse anche le apparecchiature di vecchia generazione. Escludendo quelle, la portata di BeiDou e da rivedersi e si arresta a 30 satelliti.
Ciò nonostante, il network è pienamente in grado di supportare il Paese natio nel suo percorso che porterà al consolidare la cosiddetta “Nuova Via della Seta“, ovvero l’iniziativa che, attraverso la costruzione di strade e altre infrastrutture, mira a creare un ponte commerciale tra le nazioni dell’Eurasia.
Gli ultimi modelli del sistema BeiDou, noti come BDS-3, sono in grado di garantire un sistema di navigazione altamente preciso, inoltre possono essere usati per trasmettere comunicazioni scritte lunghe fino a 1.200 ideogrammi e immagini.
La rete satellitare costruita dalla Cina ha inoltre un ulteriore talento: può sostituirsi al GPS nel governare le traiettorie dei missili teleguidati.
Molti paesi orientali finiranno immancabilmente con l’appoggiarsi ai satelliti BDS-3, una pratica a loro conveniente, ma che offrirà alla Cina di Xi Jingping una leva economica e politica con cui garantirsi una forma di sudditanza.
Proprio per evitare una simile situazione di vassallaggio, l’Europa e la Russia si sono impegnate a consolidare le rispettive reti satellitari, Galileo e GLONASS, mentre l’Inghilterra post-Brexit sta valutando a di dare il via un suo personale network.