Steve Wozniak, ha fatto causa a Youtube. Le ragioni della lite sono tutto fuorché nuove: il leggendario co-fondatore di Apple accusa il sito di non far nulla per combattere un gruppo di truffatori che da mesi userebbe il suo nome e il suo volto per raggirare gli utenti.

Su Youtube sarebbero apparsi decine di video che vedrebbero coinvolto Steve Wozniak in un’improbabile lotteria per vincere criptovalute. Ovviamente il N.2 di Apple non c’entra nulla, è una truffa.

Vi suona familiare? Beh, lo è: il fondatore di Ripple ha portato Youtube in tribunale per lo stesso identico motivo. Stesso problema —il furto d’identità e il lassismo di Google— e stessa identica truffa.

Ma, come spiegavamo nel nostro articolo dedicato a Ripple, inchiodare Youtube alle sue responsabilità è tutto fuorché semplice, e questo per via dell’immunità delle piattaforme tech per i contenuti pubblicati dai loro utenti (un’altra questione di cui si è parlato recentemente). L’immunità garantita dalla Section 230 ha poche eccezioni, e tra queste ci sono le violazioni che riguardano il copyright. Ripple non troppi mesi fa aveva provato ad aggrapparsi a quest’aspetto, ma il suo caso —nonostante le colpe piuttosto evidenti di Youtube— è tutto fuorché solido.

I truffatori ora avrebbero iniziato ad usare il volto e il nome di Steve Wozniak per promuovere un finto contest legato alle criptovalute, che ricorda a sua volta la truffa che ha invaso Twitter la scorsa settimana. Wozniak non è l’unico guru del tech usato dagli scammer, lo stesso gruppo di criminali avrebbe confezionato anche numerosi video con Bill Gates. Anche lui, ammesso che serva specificarlo, non c’entra assolutamente nulla con l’iniziativa.

A fare un paragone con il recente episodio che ha colpito Twitter è lo stesso co-fondatore di Apple, che si è detto sconcertato del fatto che il social dell’uccellino blu abbia bloccato la truffa in meno di 24 ore, mentre Youtube si sarebbe dimostrato assolutamente inefficace, permettendo ai truffatori di usare il suo nome per mesi.

Wozniak, assieme a 17 vittime della truffa, chiede che Youtube elimini i video avvertendo i suoi utenti della truffa. La parte attrice anche risarcimento per i danni sofferti. Richieste ragionevoli, ma che potrebbero scontrarsi con il muro di gomma della legge americana: come detto, la Section 230 del Communications Decency Act non renderà semplice ottenere soddisfazione per la richiesta di risarcimento.