Buco nero: ipotesi sulla momentanea scomparsa della sua corona

Buco nero

La caduta di una stella attratta dalla gravità del buco nero potrebbe spiegare la sparizione momentaneamente della sua corona.

Gli astronomi sono stati spettatori di un brusca diminuzione della luminosità della corona di un buco nero. Non è ancora chiaro cosa sia stato a provocarla ma già è stata fatta qualche ipotesi come il passaggio di una stella catturata dalla forza gravitazionale che sbattendo contro la corona ne abbia provocato il collasso.

Dopo un potente scoppio registrato da All Sky Automated Survey for SuperNovae nella galassia attiva 1ES 1927 + 654 gli astronomi hanno iniziato ad osservare in quella direzione per poi accorgersi dello strano fenomeno.

Quello a cui hanno assistito è stata una diminuzione repentina della luminosità della corona del buco nero: la corona si era completamente e improvvisamente vaporizzata.

l’abbiamo visto cambiare di 10.000 in un anno, e addirittura è cambiato di un fattore 100 in otto ore, il che è totalmente inaudito e davvero sbalorditivo

ha detto Erin Kara, assistente professore di fisica presso il MIT.

La causa di questa drammatica trasformazione non è chiara ma i ricercatori ipotizzano che la causa potrebbe essere stata una stella imprigionata dall’attrazione gravitazionale del buco nero. La stella potrebbe aver rimbalzato attraverso il disco che ruota attorno al buco nero facendo precipitare improvvisamente tutto ciò che si trovava nelle vicinanze, comprese le particelle ad alta energia della corona.

Se questo scontro fosse realmente avvenuto la stella potrebbe aver accidentalmente  interrotto le linee del campo magnetico che attraversano il disco di accrescimento, sempre ipotizzando che la formazione di una corona sia dovuta alla configurazione delle linee del campo magnetico del disco.

L’interruzione quindi di questa configurazione potrebbe aver fatto in modo che il campo magnetico non fosse più in grado di generare e supportare una corona ad alta energia.

 

Se le ipotesi fossero confermate i calcoli che ne derivano potrebbero determinare dei vincoli sulla distanza a cui si potrebbe formare la corona di un buco nero.

 

Dopo la scomparsa in pochi mesi gli stessi astronomi hanno potuto osservare che il buco nero è stato in grado di generare una nuova corona con quasi la stessa luminosità originale.

Ovviamente ora i ricercatori lo terranno d’occhio per ottenere più informazioni possibili e capire come viene riscaldata e alimentata la corona di un buco nero.

 

Può interessarti anche:

Neutrini ad alta energia

 

 

 

Galassia M87: getto oscillante conferma la rotazione del buco nero supermassiccio centrale
Galassia M87: getto oscillante conferma la rotazione del buco nero supermassiccio centrale
Sagittarius A*: il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea si risveglia per un pasto cosmico
Sagittarius A*: il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea si risveglia per un pasto cosmico
Stella Fu Orionis: l'evaporazione estrema spiega l'aumento di luminosità
Stella Fu Orionis: l'evaporazione estrema spiega l'aumento di luminosità
Buco nero di massa intermedia: nuova scoperta nell'ammasso stellare M4
Buco nero di massa intermedia: nuova scoperta nell'ammasso stellare M4
Radiogalassia Messier 87: nuove scoperte sul buco nero
Radiogalassia Messier 87: nuove scoperte sul buco nero
Una nuova tecnica ha rivelato la presenza di un buco nero ultramassiccio
Una nuova tecnica ha rivelato la presenza di un buco nero ultramassiccio
Buco nero digerisce stella 3 anni dopo averla divorata
Buco nero digerisce stella 3 anni dopo averla divorata