Una startup ha creato una catena di Sant’Antonio per trovare nuovi investitori: «inoltra questa email a 5 persone per avere fortuna, e già che ci sei prendiamo un appuntamento per discutere della mia azienda». A quanto pare funziona veramente.
L’email, racconta Protocol, ha tutti gli stilemi delle catene di Sant’Antonio dei primi anni duemila. C’è una poesiuccola in rima, una gif con un pegaso dalle ali viola e ovviamente la richiesta di inoltrare l’email a più persone possibili per ottenere buona fortuna. Ovviamente non manca nemmeno un titolo vecchia scuola: fwd: fwd: lucky pitch deck.
“In questo preciso momento almeno 10 finanziatori stanno leggendo questa email”, si legge nel testo. Dietro questa iniziativa c’è Danielle Baskin, co-fondatrice di Dialup.
L’obiettivo, spiega l’imprenditrice, era quello di hackerare il sistema di fundraising della Silicon Valley, che si basa ancora quasi esclusivamente sulle conoscenze. “Non è importante cosa stai cercando di fare, ma chi conosci”.
Chi inoltra l’email riceve nell’arco di pochi istanti una seconda email, con un link che porta ad un video su Youtube non indicizzato. Il video si mantiene su toni piuttosto vaghi, e invita gli investitori a fissare un appuntamento con i fondatori della misteriosa startup attraverso il portale Calendly.
I potenziali investitori che decidono di seguire alla lettera questo insolito iter, ricevono poi una nuova email con maggiori dettagli sul progetto della Dialup.
Non menzioniamo nulla di ciò che fa la nostra compagnia, per me è stato un esperimento: ero curiosa di capire quanti incontri avremmo potuto fissare con questo sistema che si basa esclusivamente sulla fiducia.
ha raccontato a Protocol.
L’unico indizio arriva dal fatto che per inoltrare l’email è necessario mettere in CC un indirizzo ufficiale di dialup.com, svelando di fatto chi si nasconde dietro all’iniziativa.
Il prodotto della Dialup segue in un certo senso la stessa filosofia di una catena di Sant’Antonio: è un social network che mette in contatto, via telefono, perfetti sconosciuti, sulla base dei loro interessi personali. Ad esempio due persone particolarmente impallinate di film orientali potrebbero conoscersi e fare amicizia grazie alla chiamata.
Quello che ho apprezzato di queste riunioni è che cadevano perfettamente all’interno dello spirito della nostra app, ci siamo collegati in qualche modo a dei perfetti sconosciuti. Ci è sembrato che non avessimo nessuna forma di obbligo di incontrarci. Nessuno ci ha introdotto a vicenda, ed stato bello e liberatorio, nel senso, nessuno degli incontri è dovuto iniziare con qualcosa del tipo ‘Beh, quindi come hai conosciuto Mark?’
In appena una settimana, l’email di Dialup ha raggiunto la casella di oltre 500 venture capitalist. Nelle settimane successive, la startup ha chiuso dozzine di incontri a porte chiuse con nuovi investitori. Missione compiuta.
Se nella vita vi guadagnate da vivere finanziando nuove aziende e durante i prossimi mesi la vostra casella email verrà riempita da dozzine di catene di Sant’Antonio organizzate da startup bramose di avere i vostri soldi, beh, sapete a chi dare la colpa.
Nel frattempo, Danielle Baskin si sarà mossa verso altri lidi e verso nuove tattiche di pitch altrettanto creative: «non useremo nuovamente catene di Sant’Antonio per trovare investitori», ha detto. «È uno di quegli scherzi che si può fare solo una volta, poi perde completamente di originalità».