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Disuguaglianze digitali, chi sono gli italiani tagliati fuori da internet secondo il report di Openpolis

Disuguaglianze digitali, chi sono gli italiani tagliati fuori da internet secondo il report di Openpolis

Il lockdown ha imposto a milioni di famiglie l’uso della tecnologia per continuare a lavorare e studiare, ma un nuovo report di Openpolis evidenzia come in questo processo si sia creata una sacca di “esclusi”.

Ancora troppi italiani non hanno gli strumenti per accedere ad internet e beneficiare della trasformazione digitale del Paese.

I dati sconfortanti iniziano già guardando all’educazione e alle competenze informatiche dei giovanissimi. Abbiamo dato per scontato che la transizione delle lezioni online potesse abbracciare tutte le famiglie con figli in età scolastica. Di fatto non è così: il 5,3% delle famiglie, ad esempio, dichiara di non avere le risorse per poter compare un computer da tenere in casa.

 

 

Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dall’Istituto di statistica, il 12,3% dei minori non dispone di un computer a casa. Il dato schizza al 20% se si guarda al meridione.

850mila ragazzi trai 6 e i 17 anni non ha un computer o un tablet a casa con cui seguire le lezioni.

Ma anche dove il computer è presente, la situazione non migliora: il 57% delle famiglie non dispone di abbastanza computer per tutti i membri del nucleo, così durante il lockdown il computer doveva venire condiviso trai genitori che lavorano in smart working e i figli che dovevano seguire le lezioni online.

 

 

I ragazzi italiani sono trai meno digitalmente alfabetizzati in Europa

Male anche per quel che riguarda le skill informatiche dei giovanissimi. Solamente il 64% dei ragazzi tra 16 e 19 anni dispone di competenze digitali base o superiori. Siamo terzultimi in Europa.

In Italia si usa anche pochino internet per l’informazione, sostiene sempre il report di Openpolis: solo i 65% dei ragazzi usa il web per informarsi e studiare, contro la media europea che è del 71%. Per quel che vale, è un dato migliore di quello francese (59% )e britannico (54% in UK), ma siamo a quasi 20 punti dal dato della Germania.

 

Le famiglie senza internet

Preoccupa poi il fatto che ben 2 famiglie su 100 non hanno proprio accesso a internet. È due volte il dato medio europeo. La percentuale copre esclusivamente quelle famiglie che non dispongono di un abbonamento di rete fisse per ragioni di costo, e non di disinteresse (dunque gli anziani non c’entrano).

La buona notizia, spiega Openpolis, è che si tratta di una cifra diminuita negli anni, tuttavia, continua il report, «deve essere comunque monitorata con attenzione», soprattutto guardando ai fattori di cui è sintomo: «assenza della banda larga sul territorio e costo ritenuto eccessivo».

Le regioni con l’incidenza più alta di famiglie senza internet sono tutte in meridione: Calabria (67,3%, 9 punti al di sotto della media nazionale), Molise e Basilicata (69%), Sicilia (69,4%) e Puglia (69,6%).

Ed è sempre in meridione che la questione economica si fa più forte: l’11,9% delle famiglie senza internet indica proprio i costi dell’abbonamento come fattore primario.

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