Salvo casi eccezionali, quando le forze di polizia danno ordini, i social network si mettono sugli attenti. TikTok incluso. Grazie ad un recente leak sappiamo come sono fatti i dossier che l’app fabbrica su richiesta delle forze dell’ordine.

Il documento, di cui trovate un piccolo estratto in calce, è stato individuato da Business Insider nel mare di file trapelati online come conseguenza della campagna di hacking BlueLeaks — iniziativa in funzione anti-polizia promossa dal collettivo DDoSecrets.

 

 

La maggior parte dei documenti rubati dagli hacker alle forze dell’ordine americane non sono più accessibili. Le autorità tedesche hanno messo offline il server dove DDoSecrets li aveva hostati.

Il documento, osserva Business Insiders, è particolarmente utile perché ci fornisce una fotografia abbastanza completa dei dati che TikTok raccoglie sugli utenti — inclusi quelli che non hanno mai creato un account.

In questo, TikTok non è un caso eccezionale: tutte le web company hanno l’obbligo di fornire dati sugli utenti sotto indagine. Aziende come Microsoft ogni anno pubblicano un report dedicato interamente a questa pratica, svelando il numero totale delle richieste e degli utenti coinvolti.

Il dossier di TikTok include pressoché ogni dettagli sullo smartphone usato dall’utente, un iPhone, oltre che la data d’iscrizione, e una lista onnicomprensiva di tutti gli IP usati per accedere all’app. In questo caso, la registrazione è stata effettuata usando Facebook, e il report include anche l’ID univoco del profilo Facebook della persona.

Sebbene non inclusi nel documento in questione, nota sempre Business Insider, i termini e le condizioni d’uso di TikTok esplicitano chiaramente che l’azienda potrebbe comunicare alle autorità anche tutte le interazioni effettuate sul social, come i commenti e eventuali video caricati.

Sarebbero state, in totale, 100 le richieste effettuate dalle forze dell’ordine americane nel corso del 2019. TikTok ha risposto ad 82 di queste.

Nel frattempo, se la collaborazione con le autorità americane non è in discussione, questo non varrebbe per quelle cinesi. TikTok ha infatti scelto di auto-sospendersi ad Hong Kong. Poco male, perché ByteDance potrà comunque raggiungere la regione usando Douyin — la versione “chiusa” pensata esclusivamente per la Cina.