Uno studio dimostra che un sistema binario può contenere due stelle di neutroni con masse molto diverse: una svolta per comprendere i segreti dell’Universo.
La pulsar è nota come PSR J1913 + 1102 e fa parte di un sistema binario, un sistema dove si trova strettamente legata ad un’altra stella. Lo studio ha scoperto che questa stella di neutroni, la pulsar appunto, ha una massa differente rispetto alla sua compagna: una situazione che ribalta le teorie attuali.
Le pulsar sono le stelle di neutroni che non sono altro che i resti stellari morti di una supernova. Sono formate da una materia molto densa con una massa pari a centinaia di migliaia di volte quella della Terra ma concentrata in una sfera di piccole dimensioni.
Questa PSR J1913+1102 risiede in un sistema binario ma che è asimmetrico, dove le masse delle stelle sono molto diverse tra loro.
Questo sistema asimmetrico dà agli scienziati la fiducia che le doppie fusioni di stelle di neutroni forniranno indizi vitali sui misteri irrisolti nell’astrofisica, inclusa una determinazione più accurata del tasso di espansione dell’Universo, noto come costante di Hubble.
In mezzo miliardo di anni le due stelle di neutroni si scontreranno, rilasciando quantità sorprendenti di energia sotto forma di onde e luce gravitazionali.
Il potere rilasciato durante la frazione di secondo in cui due stelle di neutroni si fondono è enorme si stima che possa essere di decine di volte più grande di tutte le stelle dell’Universo messe insieme.
Nel 2017, gli scienziati del Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO) hanno scoperto per la prima volta la fusione di due stelle di neutroni.
Ha dichiarato il ricercatore capo Robert Ferdman, della School of Physics di University of East Anglia.
L’evento ha causato increspature delle onde gravitazionali attraverso il tessuto dello spazio-tempo, come previsto da Albert Einstein oltre un secolo fa.
Le teorie precedenti su questo evento avevano ipotizzato che le stelle di neutroni all’interno di un sistema binario abbiano masse simili, ma la nuova scoperta cambia questi presupposti.
In questo sistema una stella di neutroni è significativamente più grande e la sua influenza gravitazionale distorcerà la forma della sua compagna.
Questa attrazione porterebbe all’espulsione di grandi quantità di materia appena prima che le due stelle si fondano distruggendola del tutto.
Rilevare e studiare questo momento di pausa potrebbe aiutare a capire da cosa è composta questa materia esotica di cui sono composti oggetti così densi ed estremi.
La ricerca è stata eseguita sulla base dei dati raccolti dal radiotelescopio Arecibo a Puerto Rico. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature.
Maggiori studi in questo campo porteranno via via maggiori informazioni che potranno svelare i misteri più reconditi dell’universo.
Gli scienziati e la tecnologia non si tirano indietro: a LIGO e VIRGO i rivelatori di onde gravitazionali si affianca uno di nuova generazione NEMO.
La scoperta potrebbe costituire il tassello mancante che porterebbe ad individuare la teoria più corretta per la misurazione della costante di Hubble e scoprire così i segreti dell’Universo.
- How colliding neutron stars could shed light on universal mysteries (phys.org)
- Credit: Arecibo Observatory/University of Central Florida – William Gonzalez and Andy Torres.