Rumore sismico ambientale: si torna (quasi) ai livelli pre-lockdown

Lo stesso innaturale silenzio che sentivamo dalle nostre case durante il lockdown, era percepito anche dai sismometri, ma adesso il rumore sismico ambientale sta tornando come prima quasi ovunque.

Il blocco di buona parte delle attività antropiche, a seguito delle norme restrittive determinate dal lockdown per contenere la pandemia di COVID-19, aveva prodotto una riduzione sensibile del livello delle vibrazioni sismiche di fondo (definito rumore sismico ambientale) in quasi tutta Italia e anche, ovviamente, in altri Paesi.

In particolare, l’effetto era stato osservato principalmente nei giorni feriali e nelle ore diurne.

Al termine del lockdown, con la riapertura delle attività produttive non essenziali, i livelli di rumore di fondo nelle ore diurne dei giorni feriali sono rientrati più o meno gradualmente nella norma come si può osservare dal grafico sottostante che riporto come esempio e che riporta i dati raccolti da una stazione sismica installata a Milano.

 

Rumore sismico ambientale rilevato dalla stazione sismica MILN installata nella città di Milano e calcolato nelle ore diurne a partire dal 1 gennaio 2019 fino al 17 maggio 2020.

 

Sul sito dell’INGV sono riportati anche grafici analoghi raccolti da sismometri in altre città. Si può notare un piccolo scarto dai livelli medi pre-lockdown che probabilmente, come riportato dallo stesso INGV, possono essere imputati al fatto che le abitudini culturali e produttive in questo momento siano cambiate rispetto a prima.

È possibile che non tutte le attività siano state ancora riaperte o che una parte di esse siano state chiuse definitivamente.

Un caso particolare è rappresentato dalla stazione sismica di Firenze (FIR), posta nel centro della città, presso l’Osservatorio Ximeniano (Borgo San Lorenzo). Il livello di rumore sismico è rimasto ben al di sotto di quello pre-chiusura fino almeno al 28 giugno, probabilmente a causa della scarsa presenza di attività e mobilità legata al turismo, che tuttora caratterizza la città d’arte toscana.

 

 

Certo noi tutti avremmo preferito non dover affrontare una pandemia, ma da inguaribile ottimisti e volendo proprio andare a cercare le piccole cose buone che ne sono uscite, possiamo dire che una di queste è stato scoprire come certi parametri ambientali, tra cui il rumore sismico ambientale, possano avere un’importanza cruciale anche nel monitoraggio delle attività sociali.

Come conclude anche l’INGV:

il rumore sismico ambientale è quindi un parametro utile anche alla caratterizzazione delle abitudini culturali e produttive del Paese, oltre che per determinare la qualità del monitoraggio dei terremoti.