La gigantesca tempesta di sabbia sahariana che si è abbattuta in questi giorni su america centrale e Stati Uniti meridionali è stata analizzata dal satellite Suomi NPP della NASA-NOAA.

Le tempeste di sabbia non sono una novità, ma quella che si è abbattuta in questi giorni su America centrale e Stati Uniti meridionali è stata particolarmente intensa ed è stata analizzata con gli strumenti a bordo del satellite Suomi NPP della NASA-NOAA.

In particolare lo strumento Visi Infrared Imaging Radiometer Suite (VIIRS) a bordo della Suomi NPP ha fornito un’immagine visibile della tempesta di sabbia mentre lo strumento Nadir-Mapper (NMPS) Oir Mapping and Profiling Suite (NMPS) a bordo del satellite Suomi-NPP ha fornito valori di indice di aerosol assorbenti.

L’indice OMPS indica la presenza di particelle di aerosol che assorbono la luce esattamente come fa la sabbia del deserto. Tramite i dati dell’indice di aerosol assorbente si possono avere informazioni sia sullo spessore sia sull’altezza dello strato di aerosol.

Grazie a questo valore inotrle è possibile identificare e tracciare il trasporto a lungo raggio anche di ceneri vulcaniche, fumo provocato da incendi o eventi di combustione di biomassa oltre ovviamente la sabbia del deserto come è avvenuto in questo caso.

 

Immagine “a colori reali” del pennacchio di polvere sahariana catturata dallo strumento VIIRS a bordo del satellite Suomi NPP della NASA / NOAA il 24 giugno 2020. Le strisce luminose osservate a intervalli regolari sono dovute al riflesso del sole sulla superficie dell’oceano. Crediti: NASA / NOAA, Colin Seftor

 

Combinando l’indice di aerosol OMPS e le immagini visibili VIIRS è stata creata lo scorso 25 giugno un’animazione del movimento della nuvola di polvere nei dieci giorni tra il 15 e il 25 giugno.

La sabbia africana, come già sottolineato nel nostro precedente articolo, può influire negativamente sulla qualità dell’aria, ma può anche svolgere un importante ruolo ecologico, come fertilizzare i terreni in Amazzonia e creare spiagge nei Caraibi inoltre di solito le condizioni secche, calde e ventose associate alle tempeste di sabbia possono far diminuire la formazione o l’intensificazione dei cicloni tropicali.

Mentre il trasporto di polvere sahariana attraverso l’oceano verso le Americhe non è raro, le dimensioni e la forza di questo particolare evento sono piuttosto inusuali

ha detto Colin Seftor della NASA-NOAA che aggiunge:

inoltre, guardando al largo della costa africana, si osserva ancora la nuvola di grandi dimensioni che proviene dal continente che continua a nutrire la lunga catena di polvere che attraversa l’Atlantico.