La recensione de Il Nuovo Mondo di Aleš Kot e Tradd Moore è facile: è un piccolo gioiello, sia dal punto di vista grafico (con alcune delle tavole più esplosive degli ultimi anni) che da quello dell’originalità. Ecco perché.
Scrivere la recensione de Il Nuovo Mondo di Aleš Kot e Tradd Moore è un’attività piacevole: quando ci si trova di fronte a fumetti così ben realizzati le parole escono da sole, anzi bisogna quasi imporsi un limite per non diventare prolissi, visto il gran numero di punti forti dell’opera.
Ho avuto la possibilità di leggere Il Nuovo Mondo nell’edizione americana di Image Comics e avendo seguito con interesse le carriere di Aleš Kot e Tradd Moore lo stavo attendendo con ansia.
Come un evento particolare, come una di quelle cose importanti che ti segni sul calendario in rosso, contando i giorni che ci separano al lieto avvenimento. E l’edizione italiana difficilmente sarebbe potuta essere migliore. Procediamo per gradi.
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Aleš Kot è uno dei volti nuovi dei fumetti americani; nato in Repubblica Ceca, il giovane autore ha dimostrato il suo valore e la sua propensione all’invettiva sociale e politica già sui suoi lavori targati Marvel, in particolare Bucky Barnes: The Winter Soldier e Secret Avengers del 2014/2015.
Il suo stile è decisamente eclettico, riesce a passare dalle atmosfere spy (Zero, Secret Avengers), anche molto complesse e avvincenti a contenuti più pop pregni di riferimenti (anche molto espliciti come nel caso de Il Nuovo Mondo) per poi lanciarsi in feroci critiche alla nostra società attuale attraverso visioni distopiche del futuro che però assomigliano tanto ai nostri angoli più oscuri (Days Of Hate).
In Italia il nome si è fatto conoscere l’anno scorso grazie proprio a Days Of Hate (pubblicato da Eris Edizioni e inserito nella classifica delle migliori serie del 2019), un’opera in cui Kot ha espresso una forte invettiva sociale, mostrandoci un futuro prossimo alla Black Mirror e una vicenda decisamente sofferente tra due donne in un America dove i suprematisti bianchi sono arrivati al potere.
Come spesso accade è proprio con le serie creator-owned che autori come Aleš Kot danno i risultati migliori e sicuramente Il Nuovo Mondo è uno di questi esempi.
Tradd Moore, tra i disegnatori, è la ventata d’aria fresca che molti di noi aspettavano nei comics americani.
Visionario, pop e moderno nel tratto, originalissimo nel suo dinamismo e nel modo decisamente insolito di interpretare le tavole, basta uno sguardo ai suoi lavori per capire immediatamente il suo talento e la sua originalità.
Ha iniziato la sua carriera nei fumetti con Justin Jordan nel 2011, con lo Strano Talento di Luther Strode (2012 Panini Comics), iper violenta storia a metà tra le follie alla Garth Ennis e il comics supereroistico indipendente.
La maggior parte del pubblico italiano però lo ha inquadrato nei propri radar con Silver Surfer Nero, fortemente voluto dall’amico Donny Cates e straordinario esempio di fumetto Marvel decisamente fuori dai binari tradizionali.
Moore mischia pop art con scuola americana di taglio indipendente (Chris Ware, Christian Ward, James Harren, giusto per citare qualche esempio importante, unito agli elementi e alle trovate folli e allucinate di Mike Allred), influenze europee (Moebius) e orientali, prospettive vertiginose e inquadrature bizzarre per restituirci un risultato finale che veramente ha pochi metri di paragone. Il mix finale è, a mio avviso, una bomba.
Il Fumetto de Il Nuovo Mondo di Aleš Kot e Tradd Moore è un esempio di chimica perfetta tra scrittore, disegnatore e colorista (il lavoro di Heather Moore è fantastico ma ci arriveremo).
Se è corretto ammettere che il soggetto ideato da Aleš Kot non è niente di nuovo, è altrettanto giusto affermare che il prodotto finale è però di un’originalità ed efficacia non sempre riscontrabili.
In un futuro relativamente prossimo l’America è sconvolta e distrutta da alcune esplosioni nucleari che sgretolano confini e tessuto sociale; a questo seguirà una disastrosa Seconda Guerra Civile che divide gli USA in quattro macro-aree separate in tutto e per tutto l’una dalle altre.
Ma nella regione ribattezza Nuova California la vita è andata avanti.
Stella Maris è una poliziotta, star della televisione, perché parte di un reality molto violento chiamato I Guardiani, in cui alcuni “campioni” danno la caccia ai criminali per il pubblico ludibrio. Stella però ha un codice morale importante (oltre ad una parentela pesantissima), infatti non uccide mai le proprie prede.
Kirby Shakaku Miyazaki (in un momento di follia è il nome che avrei potuto dare a mio figlio) è invece un hacker, anti-imperialista, figlio di un ex veterano ormai allo sbando, impegnato in atti di ribellione e di continua propaganda anti governativa attraverso i suoi “attentati”.
Non potrebbero essere più diversi tra loro. Entrambi sono insoddisfatti della propria vita, in qualche maniera pronti a darsi alla fuga, ma trattenuti nelle proprie esistenze da invisibili catene, pronte a spezzarsi. E la rottura avverrà quando i due si incontreranno per caso in un rave, i loro sguardi si incroceranno e finiranno per fare l’amore.
Ma la realtà dei fati non tarderà a manifestarsi e i due saranno costretti ad una fuga per la loro vita e la loro libertà, interrogandosi spesso sul vero significato di questa parola e la maniera in cui entrambi possono raggiungerla.
Ne risulta una storia d’amore pop quasi alla Romeo & Juliet, zeppa di spettacolari sequenze action, in cui si trovano dentro forti elementi di invettiva anti Trump (e quindi riferimenti all’attuale situazione statunitense, compresa la famosa faccenda del muro che separa USA e Messico, qui volutamente girata al contrario), anti-imperialista e numerose citazioni nerd.
Due ragazzi completamente diversi ma complementari si innamorano e scappano dalle proprie vite e dai propri retaggi familiari in un mondo oppressivo, fascista alla ricerca di loro stessi e del significato di felicità, con un esercito di “cattivi” sulle loro tracce. Come vi ho detto se condensiamo il soggetto ai suoi minimi termini non ci troviamo di fronte a nulla che non sia già stato raccontato molte altre volte.
Ma il Nuovo Mondo di Aleš Kot e Tradd Moore è davvero un’opera scorrevolissima, dinamica, divertente nei momenti di leggerezza e intensa nella sequenze action e nell’analisi dei bisogni di ogni essere umano.
Sembra che Kot abbia volutamente cucito l’opera sulle caratteristiche grafiche di Tradd Moore, generando un connubio davvero vincente ed entusiasmante.
Alcune tavole sono davvero sbalorditive (la sequenza dell’incontro tra Stella e Kirby, l’inseguimento in auto, il finale), al punto che meriterebbero un’esposizione in qualche galleria d’arte rinomata.
I dialoghi sono intelligenti, freschi, esaustivi. La sceneggiatura presenta il giusto pathos e un andamento crescente avvincente, i disegni sono a dir poco esplosivi nella loro (talvolta) follia lisergica.
I dialoghi sono intelligenti, freschi, esaustivi, la sceneggiatura presenta il giusto pathos e un andamento crescente avvincente, i disegni sono a dir poco esplosivi nella loro (talvolta) follia lisergica, valorizzati ancora di più dalle azzeccatissime tinte piatte di Heather Moore.
Non è per nulla frequente trovarsi di fronte a bellissime tavole fumettistiche a tinte piatte, ma il connubio Moore & Moore funziona alla perfezione.
Per quanto concerne la parte grafica se vi è piaciuto Silver Surfer Nero (i colori erano affidati a Dave Stewart) amerete indubbiamente anche Il Nuovo Mondo, anzi si può dire che l’alchimia sviluppata tra Aleš Kot e Tradd Moore sia ancora maggiore rispetto a quella tra quest’ultimo e Donny Cates, con il texano che in qualche modo si era tenuto volutamente un po’ in seconda linea per lasciare maggior risalto alle tavole di Moore.
Il Nuovo Mondo di Aleš Kot e Tradd Moore per quanto mi riguarda è già destinato ad entrare nella classifica dei migliori fumetti di questo bizzarro 2020. E’ un’opera che sa di nuovo, pur mantenendo alcune tipiche caratteristiche da Image Comics.
Il fumetto è già stato opzionato per diventare un film: non sarà affatto facile riprodurre la magia delle tavole di Moore ma di certo il soggetto è molto invitante, visto che ci troviamo di fronte ad un Romeo & Juliet in versione post apocalittica, con elementi distopici sci-fi e citazioni pop grandi come una casa.
Il volume saldaPress è come sempre rifinito alla perfezione, con numerose lavorazioni sulla cover e nel retro, pur mantenendo un prezzo finale molto competitivo anche a fronte di un volume di 173 pagine.
Insomma, non lasciatevi sfuggire Il Nuovo Mondo di Aleš Kot e Tradd Moore, sarebbe un errore; questi due ragazzi sono destinati a diventare delle firme importantissime nel comicdom americano (anche se – incredibilmente – non troviamo Moore tra i nominati agli Eisner 2020, con somma delusione di Donny Cates oltre che nostra) e questo non è che l’inizio.
- Il Nuovo Mondo è un capolavoro grafico: Tradd Moore è esplosivo per creatività e dinamismo
- Anche i colori piatti valorizzano appieno le ricchissime tavole
- Scorrevole, si alternano atmosfere da commedia a parti action, oltre a duna forte invettiva anti Trump
- Aleš Kot e Tradd Moore sono due tra i nomi più interessanti del comicdom americano
- Il soggetto di base non è particolarmente originale, ma il modo in cui viene trattato e contestualizzato è molto buono
- Risulta piuttosto facile scagliarsi contro la politica di Trump di questi tempi
- Anche se non ci sono particolari colpi di scena, il principale è molto interessante e la sceneggiatura è scorrevole