Roma e Altamura sono le protagoniste di alcune fra le prime immagini scattate “in tandem”, ossia simultaneamente, dal satellite con cui debutta la seconda generazione della costellazione italiana Cosmo SkyMed per l’osservazione della Terra.
Un’innovazione unica al mondo diventa una realtà al servizio degli utenti. Il primo satellite della costellazione Cosmo SkyMed di seconda generazione (CSG), lanciato lo scorso 18 dicembre, sta completando la fase di test in orbita che lo porterà a pieno titolo ad affiancarsi operativamente ai quattro satelliti Cosmo-SkyMed di prima Generazione, incrementando le capacità complessive del sistema.
Finora la vista radar di questi satelliti permetteva di catturare immagini anche attraverso le nubi e di notte. Adesso possono anche acquisire immagini di località molto distanti fra loro. Si tratta del primo sistema spaziale
al mondo in grado di acquisire contemporaneamente due immagini e quindi di servire due richieste che sarebbero state tra di loro in conflitto per qualsiasi altro sistema satellitare
rileva l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che con il ministero della Difesa, promuove, finanzia e dirige il programma duale (civile e militare) Cosmo SkyMed.
Le immagini, catturate mentre il satellite lanciato lo scorso 18 dicembre sta completando la fase di test, sono state acquisite simultaneamente il 25 aprile e sono state elaborate dalla Telespazio (Leonardo-Thales) presso il Centro Spaziale di Matera.
La missione CSG si avvicina dunque ad un importante traguardo in linea con gli obiettivi prefissati dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero della Difesa, che ne hanno promosso, finanziato e diretto, nel ruolo di committenti, il programma di sviluppo.
Obiettivo primario di CSG è fornire ad un’utenza duale, civile e militare, i servizi di Osservazione della Terra attraverso un ampio portfolio di prodotti, ottenuti nelle diverse modalità operative del sensore SAR (Radar ad Apertura Sintetica), sia a campo stretto e risoluzione ultra-fine sia a campo largo.
Una tecnologia che, rileva l’ASI in una nota,
rappresenta oggi lo stato dell’arte dei sistemi di osservazione della Terra basati su tecnologia radar, in termini di qualità dell’immagine, di versatilità di pianificazione e di ripresa, di agilità nell’acquisizione e di capacita’ di aggiornamento ed elaborazione a terra dell’informazione ottenuta.
La nuova modalità operativa si chiama Spotlight e permette di
servire le richieste di accesso su zone geograficamente separate e illuminate contemporaneamente dal satellite durante il passaggio.