Una ricerca dell’Insurance Institute for Highway Safety mette in guardia dagli eccessi di ottimismo per la guida autonoma: «da non sola non basterà per ridurre gli incidenti, servono scelte radicali».
Se la tesi generalmente condivisa è che grazie alla guida autonoma un domani saremo in grado di rendere gli incidenti stradali un ricordo del passato, l’Insurance Institute for Highway Safety sostiene che questo non è affatto così scontato.
Che le auto a guida autonoma saranno in grado di identificare i pericoli meglio delle persone è probabile, ma abbiamo scoperto che questo elemento, da solo, non basta per prevenire il grosso degli incidenti
dice Jessica Cicchino, vice-presidente dell’IIHS.
Nove incidenti su dieci, rilevano i ricercatori da una scrupolosa analisi di 5000 report delle forze dell’ordine statunitense, sono causati da errori alla guida. Secondo l’IIHS solamente 1/3 degli incidenti sono frutto di errori che le auto a guida autonoma sarebbero in grado di evitare semplicemente perché “più brave a rilevare in tempo i pericoli”.
La tesi dell’IIHS è che la guida autonoma debba essere radicalmente diversa da quella umana: se si decide di renderla un’imitazione di quella umana, mettendo al primo posto comodità e velocità rispetto alla sicurezza, i vantaggi saranno trascurabili.
Costruire auto senza pilota in grado di guidare tanto bene quanto le persone è già una grossa sfida, ma la verità è che per mantenere le promesse che si sono state raccontate dovrebbero essere in grado di guidare meglio delle persone.
Se si vuole veramente ridurre gli incidenti, argomentano i ricercatori dell’IIHS, è necessario che le auto a guida autonoma rispettino costantemente il codice della strada, e prendano decisione che potrebbero risultare frustranti per i passeggeri, ad esempio procedendo nei centri densamente abitati ad una velocità significativamente più bassa di quella normalmente adoperata dagli automobilisti.
Guida autonoma e incidenti: