Foreste vergini: in un anno persi più di 9,3 milioni di acri

Foreste vergini

Nel 2019 sono stati persi 9,3 milioni di acri di foreste vergini, un’area grande quasi come la Svizzera: una ferita aperta per il nostro pianeta.

La perdita di foreste vergini, il polmone del nostro pianeta, ha comportato nel solo 2019 il rilascio di oltre 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Incendi e deforestazione alla base dei grandi numeri conseguenza anche di scelte politiche sbagliate che rincorrono il profitto.

Le foreste vergini o foreste pluviali primarie sono importanti per il pianeta perché permettono di preservare la biodiversità e assorbire l’anidride carbonica presente nell’atmosfera.

L’enorme perdita registrata è stata di circa il 3 per cento superiore rispetto al 2018 e la terza più grande dal 2002.

Tale distruzione può avvenire in diversi modi: per l’agricoltura, l’allevamento, l’estrazione mineraria, la costruzione di strade e altre infrastrutture o attraverso incendi che spesso vengono appiccati come misura di bonifica ma che possono diffondersi anche senza controllo.

In cima ai paesi il Brasile risulta quello più colpito ma non solo dagli incendi. Si tratta anche di scelte politiche che hanno spinto alla deforestazione in favore dello sviluppo del paese: miniere e agricoltura su larga scala.  Bolsonaro, leader politico del paese in carica dal 2019, inoltre ha iniziato a smantellare programmi che proteggono le terre indigene e le foreste da loro abitate. Un comportamento che può avere grosse conseguenze.

 

Il livello di perdita delle foreste che abbiamo visto nel 2019 è inaccettabile

ha dichiarato Frances Seymour, membro del gruppo di ricerca ambientale World Resources Institute.

Anche altri paesi come la Bolivia sono stati colpiti profondamente. Gli incendi hanno causato una perdita di 720.000 acri e ora il paese al quarto posto nella deforestazione a livello globale dietro Brasile, Repubblica Democratica del Congo e Indonesia.

Dal 2002 al 2019, ci sono stati un totale di 60,5 milioni di foreste pluviali primarie perse a livello globale, una diminuzione del 5,5%.

I numeri sono stati elaborati dalla Global Forest Watch una piattaforma online che  monitora lo stato delle foreste realizzata dall’istituto di ricerca ambientale World Resources Institute.

Il Global Forest Watch utilizza i dati di ricercatori dell’Università del Maryland che hanno sviluppato software di apprendimento automatico per analizzare le immagini satellitari da cui misurare la perdita di copertura degli alberi.

 

 

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