Che effetto fa essere punti da una Vespa mandarinia? Fa male, molto male. Il perché ce lo spiega lo studioso esperto di questi insetti Shunichi Makino.
A me non è mai successo, ma quello che afferma Shunichi Makino che studia le vespe e le api presso il Forestry and Forest Products Research Institute in Giappone è che la sensazione è quella di essere “trafitti da un ago incandescente”.
Ma non è solo la puntura della Vespa mandarinia, perché il dolore persiste.
Di solito la parte che è stata punta si gonfia molto e continua a fare male per qualche giorno e sebbene si possano avere gli stessi sintomi se punti da altre specie di calabroni, si dice che l’intensità sia maggiore in caso di puntura della Vespa mandarinia.
Soichi Yamane è stato punto mentre lavorava. Era un ricercatore di vespe, adesso in pensione, e conferma la descrizione di Makino:
Il dolore è durato due giorni e spesso mi svegliava anche durante il sonno
Le storie sul dolore lancinante causato da queste punture sono uno dei motivi per cui la recente scoperta di due calabroni giganti nello Stato di Washington ha suscitato tanto scalpore.
La Vespa mandarinia è diventata popolare sui social come calabrone killer.
Questi insetti potrebbero potenzialmente diffondersi, ma ad oggi non sono stati trovati in nessun altro luogo negli Stati Uniti. Scienziati e altri specialisti stanno lavorando duramente per cercare di localizzare ed eliminare eventuali popolazioni nascoste nell’area in questione, a nord-ovest di Washington.
Il fascino di questi animali e il pericolo che rappresentano fa nascere spontanea la domanda: che cosa ha di particolare la puntura di un calabrone gigante asiatico?
E quanto è tossico il veleno?
Bisogna premettere che i ricercatori determinano la tossicità di un veleno usando come riferimento un’unità di misura chiamata LD50, conosciuta anche come dose letale media, ossia è la quantità necessaria per uccidere il 50% dei soggetti testati, solitamente piccoli animali come i topi.
Il veleno della Vespa mandarinia ha un LD 50 di 4,1 milligrammi per chilo
In una vecchia ricerca si era trovato che il veleno dei calabroni giganti ha un LD50 di 4,1 milligrammi per chilo, ossia un livello simile a quello di altri calabroni strettamente correlati. Minore è la quantità di veleno necessaria per una dose letale, più pericolosa è la sostanza.
A scopo di confronto, l’LD50 del veleno di un’ape è 2,8 milligrammo per chilo, mentre il veleno dell’insetto più tossico al mondo è quello della formica mietitrice Maricopa, con un livello di LD50 di circa 0,1 mg/kg nei topi. Sebbene le api abbiano un veleno più tossico di quello dei calabroni giganti, le api possono pungere solo una volta. I calabroni giganti possono pungere ripetutamente e sono in grado di rilasciare circa 10 volte più veleno. Gli scienziati hanno determinato che il veleno di un calabrone gigante potrebbe uccidere circa 10 topi, e una piccola colonia potrebbe uccidere un animale di quasi 70 kg.
Un cocktail pericoloso
Cosa rende così dolorosa la puntura del calabrone gigante asiatico? Schmidt afferma che l’acetilcolina e l’istamina presenti nel veleno causano dolore e gonfiore, coadiuvate da sostanze chimiche chiamate chinine, che dilatano i vasi sanguigni. Una sostanza chiamata mastoparan, non presente nel veleno delle api, e la fosfolipasi agiscono sinergicamente per indebolire le cellule immunitarie e innescare un’infiammazione diffusa. In combinazione con le chinine, queste sostanze chimiche possono decomporre le cellule ematiche e muscolari, afferma Schmidt.
Questa disgregazione porta al rilascio di grandi molecole come l’emoglobina, che deve essere filtrata dai reni. Ma molte delle sostanze chimiche presenti nel veleno sono tossiche anche per i reni, motivo per cui le punture di calabroni giganti possono portare all’insufficienza renale, afferma Schmidt. Questa specie ha anche una particolare neurotossina che può bloccare gli impulsi nervosi.
È un pericoloso cocktail di sostanze chimiche fatto per tenere alla larga i soggetti indesiderati
conclude Schmidt.
È importante ricordare però, che i calabroni giganti, come altre vespe, generalmente non attaccano se non infastiditi. Soprattutto quando gli insetti sono fuori dal nido in cerca di cibo, normalmente ignorano l’uomo; la maggior parte dei decessi dovuti a punture di calabroni giganti avviene perché le persone disturbano gli insetti nel nido.
- Perché le punture dei “calabroni killer” sono così dolorose? (nationalgeographic.it)