Da qualche anno a questa parte, l’evoluzione dei sensori fotografici ha riguardato tendenzialmente l’incremento dei pixel o la riduzione della loro dimensione per poter adattarsi al meglio a dispositivi sempre più piccoli. La novità è che ora Sony ci ha inserito pure l’intelligenza artificiale.

Oggi il colosso nipponico ha infatti presentato IMX500 e IMX501, due sensori da 12,3 megapixel con chip di elaborazione IA integrato. Grazie a questa tecnologia, i due sensori fotografici saranno in grado di gestire semplici compiti di machine learning, come “capire” se un gatto o un cane randagio entra nel giardino. Il tutto lo possono fare in autonomia, senza inviare alcun video su cloud o ad un altro sistema che poi elabora la richiesta.

Una tecnologia che – come sottolinea il vicepresidente di Technology e Business Innovation, Mark Hanson – potrebbe rendere le fotocamera significativamente più utile. In primis, l’IA nei sensori potrebbe garantire una maggior sicurezza in termini di privacy, poiché questi sarebbe in grado di gestire le attività dell’IA internamente, senza appoggiarsi a infrastrutture esterne “invadenti”. Utile anche nel caso dei video di sorveglianza, soprattutto dopo le nuove linee guida GDPR in Europa.

L’IA integrata consente inoltre di ottenere informazioni elaborate in tempo reale. Ad esempio, una telecamera nel retro di un negozio potrebbe contare il numero di persone che entrano e avvisare, al contempo, la sicurezza qualora qualche cliente non indossasse una mascherina: il simbolo della lotta al coronavirus e requisito fondamentale (nonché obbligatorio) in questi giorni per poter accedere ai luoghi pubblici.

Ovviamente queste fotocamera dotate di intelligenza artificiale non andranno a sostituire altre soluzioni già esistenti e che si poggiano sul cloud, ma sono certamente un importante passo in avanti verso un futuro nel quale le telecamere possono funzionare anche come dispositivi indipendenti. È probabile che vedremo telecamera che sfruttano IMX500 e IMX5001 già entro la fine dell’anno.