First Playable Fund, così l’Italia finanzierà le aziende dei videogiochi

Nel Decreto Rilancio compare anche il First Playable Fund, quello che probabilmente è il primo vero tentativo del nostro Stato di finanziare l’industria dei videogiochi italiani.

Un bonus dedicato ai videogiochi, o meglio a chi li produce. Si chiama First Playable Fund ed è contenuto nell’insieme di misure economiche del Decreto Rilancio.

Chiariamoci, poca cosa rispetto alla mastodontica spesa pubblica italiana: si parla di 4 milioni di euro. Verranno riservati a fondi perduto per il settore delle startup che sviluppano videogiochi in Italia.

Così recita la bozza circolata nella giornata di ieri:

Al fine di sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale, è istituito presso il Ministero dello sviluppo economico il fondo per l’intrattenimento digitale denominato «First Playable Fund».

Il Fondo di cui al comma 14 è finalizzato a sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogames, necessarie alla realizzazione di prototipi, tramite l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo compreso da 10.000 euro a 200.000 euro per singolo prototipo.

Una mossa che non è piaciuta proprio a tutti. Così ad esempio Riccardo Luna sulle pagine de La Repubblica:

Incredibile come con tutti i problemi che milioni di persone stanno incontrando per sopravvivere, con tutte le richieste arrivate sul tavolo del governo, ci sia stata la lungimiranza di ricordarsi dei videogiochi.

Piaccia o non piaccia il tempismo, misure a sostegno dell’industria dei videogiochi sono previste da un gran numero di Paesi europei: trai tanti, anche Francia, Belgio, Danimarca e Germania. Mancavamo quasi solo noi.

Che poi si voglia mettere in dubbio che lo Stato debba sovvenzionare chi fa videogiochi è un altro paio di maniche, ed è ovviamente una posizione più che lecita.