L’atmosfera di Plutone potrebbe non collassare così velocemente: i dati mostrano che le particelle si ricreano rapidamente in un ciclo continuativo.
Con la sonda New Horizons, nel 2015, si scoprì che Plutone era avvolto da una caratteristica foschia colorata di blu. Sono proprio le piccolissime particelle che la compongono che muovendosi dalla parte alta dell’atmosfera alla superficie ghiacciata creano la tipica tinta che avvolge il pianeta nano. Ora con i dati di SOFIA, l’osservatorio aereo della NASA, che si aggiungono a quelli di New Horizons è stato possibile fare nuove ipotesi sui cicli dell’atmosfera di Plutone: cicli continuativi in cui le particelle si ricreano rapidamente anche mentre si allontana dal Sole.
L’atmosfera di Plutone è caratterizzata da azoto, piccole quantità di metano e monossido di carbonio che reagendo alla luce solare si uniscono in gruppi di minuscole particelle prima di ricadere sulla superficie ghiacciata. La luce del sole filtrando attraverso queste minuscole particelle danno alla foschia quel caratteristico colore blu brillante.
Si è sempre ipotizzato che quando un pianeta nano si allontana dal Sole, la sua atmosfera si impoverisce dei gas che si disperdono nello spazio tanto che con il passare del tempo potrebbe addirittura collassare.
I nuovi dati raccolti da SOFIA attraverso la debole luce del Sole e a 3,7 miliardi di miglia di distanza permettono di spiegare come si forma questa atmosfera.
I dati raccolti da SOFIA mostrano che l’atmosfera sembra cambiare su un modello ciclico più breve.
La foschia si addensa e poi si attenua in un ciclo della durata di pochi anni questo dimostra che le minuscole particelle si ricreano rapidamente.
I ricercatori suggeriscono che è la strana orbita di Plutone che guida i cambiamenti nella foschia e quindi potrebbe essere più importante come regolatore della sua atmosfera rispetto alla sua distanza dal Sole.
Plutone ruota attorno al Sole seguendo un’orbita ellittica ed inclinata e ruotando solo su un lato facendo sì che alcune aree del pianeta nano siano esposte a più luce solare durante il suo moto.
L’alternanza di zone fredde e calde genera un ciclo di espansione dell’atmosfera.
Questo crea delle zone, quelle colpite dal Sole, in cui l’atmosfera potrà espandersi e altre che risulteranno invece più dense. Questo ciclo di espansione è continuativo e fa supporre che l’atmosfera di Plutone non possa collassare così in fretta anche se si sta allontanando dal Sole.
L’atmosfera di Plutone potrebbe collassare più lentamente di quanto precedentemente previsto, o forse per niente. Dobbiamo continuare a monitorarlo per scoprirlo.
ha dichiarato Michael Person, leader della ricerca.
- SOFIA Finds Clues Hidden in Pluto’s Haze (nasa.gov)
- Pluto’s Haze in Bands of Blue (nasa.gov)