Secondo una nuova ricerca condotta da un gruppo di scienziati britannici, i dinosauri maschi e femmine potrebbero avere solo lievissime differenze nella struttura ossea, motivo per cui sarebbe molto difficile distinguerli attraverso i fossili.

È quanto emerge da una ricerca della Queen Mary University di Londra sull’analisi dei teschi dei gaviali, un coccodrillo gigante in pericolo di estinzione e definito dalla comunità scientifica una sorta di “dinosauro vivente” per via della sua enorme stazza: un quarto di tonnellata per sei metri di lunghezza.

Osservando questi enormi coccodrilli i ricercatori hanno concluso che distinguere tra un esemplare maschio e femmina è molto difficile, se non per una cavità ossea nel cranio. E poi l’associazione con i dinosauri: secondo gli studiosi, vista la somiglianza del gaviale con i grandi rettili estinti, anche per questi ultimi sarebbe molto difficile distinguere il sesso di un esemplare, quindi – sempre secondo i ricercatori inglesi – la scienza dovrebbe essere cauta nell’assegnare un sesso ai fossili di dinosauro.

Come i dinosauri, i gaviali sono grandi rettili a crescita lenta che depongono le uova, il che li rende un buon modello per lo studio delle specie di dinosauri estinti – ha affermato David Hone, professore di zoologia presso la Queen Mary University di Londra e uno degli autori sullo studio.

Il team di ricerca ha studiato 106 esemplari di gaviale in 36 collezioni museali di tutto il mondo, tra cui l’American Museum of Natural History di New York City e il Royal Scottish Museum di Edimburgo. Il risultato, l’analisi su oltre 100 esemplari, è che, a parte la presenza della fossa nariale nei maschi, era difficile distinguere il sesso.

Secondo il professor David Hone, in definitiva, per accertare una distinzione definita tra dinosauri maschi e femmine sarebbe necessario avere a disposizione un campione di grandi dimensioni di una specie particolare, e non solo uno o due esemplari.