Lo studio è ancora solo un “proof of concept”, ma è il primo che dimostra che è possibile un’intelligenza artificiale ad albero in un hardware a temperatura ambiente. Un importante passo avanti per incorporare intelligenza nell’hardware con lo scopo di ridurre il dispendio energetico.

Un team di ingegneri ha creato hardware in grado di acquisire competenze utilizzando un tipo di intelligenza artificiale attualmente in esecuzione su piattaforme software. La condivisione delle funzionalità “intelligenti” tra hardware e software compenserebbe l’energia necessaria per utilizzare l’intelligenza artificiale in applicazioni più avanzate come auto a guida autonoma o studio di nuovi farmaci.

La maggior parte delle sfide dell’intelligenza artificiale sono affrontate da software. Se  si potesse incorporare l’intelligenza nei componenti del circuito oltre a ciò che sta accadendo nel software, si potrebbero fare cose che semplicemente non possono essere fatte al giorno d’oggi

ha affermato Shriram Ramanathan, professore di Ingegneria dei Materiali alla Purdue University.

Lo sviluppo dell’hardware AI è ancora nelle prime fasi di ricerca. Poiché l’intelligenza artificiale sta penetrando in maniera sempre maggiore nella vita quotidiana, presto potremmo essere dipendenti da software con enormi esigenze energetiche e questo non è sostenibile. Se hardware e software potessero condividere le funzionalità di intelligenza, con la stessa area di silicio si potrebbe ottenere molto di più con lo stesso apporto di energia.

Il team di Ramanathan è il primo a dimostrare che è possibile ottenere la memoria artificiale “ad albero” in un hardware a temperatura ambiente. In passato i ricercatori sono stati in grado di osservare questo tipo di memoria ma a temperature troppo basse per i dispositivi elettronici.

 

 

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