Incendi in Siberia: fino a 10 volte peggiori dell’anno scorso

Violenti incendi in Siberia, fino a 10 volte peggiori rispetto all’anno scorso: i più gravi nelle regioni di Kemerovo, Novosibirsk, Altai e TransBaikal, nonché nella Repubblica di Altai e di Tuva.

Incendi stanno massacrando da giorni la Siberia e l’Estremo Oriente russo, la situazione è piuttosto terribile anche se per via della pandemia che sta monopolizzando i canali di informazione la notizia non è emersa nella sua gravità.

Il ministro russo per le emergenze Evgeny Zinichev ha dichiarato che a Krasnojarsk, il 27 aprile è stato bruciato 10 volte più territorio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre in Transbaikal è stato tre volte e nella regione dell’Amur è stato una volta e mezza tanto.

Nella sola regione del Transbaikal, ciò equivale a 200.000 ettari bruciati, una superficie più ampia dell’intera isola di Maui, nelle Hawaii.

La causa è probabilmente da ricercare nel peggior mix possibile tra cambiamenti climatici e febbre da cabina generata da COVID-19. In ogni caso, secondo quanto dichiarato dalle autorità, gli incendi hanno avuto origine da una varietà di fonti, tra cui incendi agricoli fuori controllo, incendi dolosi e fuochi incustoditi.

 

Le persone si sono auto-isolate all’aperto e si sono dimenticate delle regole di sicurezza antincendio

come afferma Sergei Anoprienko, capo dell’agenzia forestale federale (Rosleskhoz) che prosegue

In alcune regioni, la temperatura è già di circa 30 °C e le persone non riescono proprio a rimanere nei loro appartamenti. La gente si è precipitata all’aperto e, di conseguenza, abbiamo un’ondata di punti termici.

Gli incendi sono in atto da diversi giorni tanto che il satellite Terra della NASA ha catturato immagini di alcuni incendi dallo spazio lo scorso 27 aprile, come dall’immagine riportata sotto.

 

Attualmente, l’area sta registrando un clima insolitamente caldo per la stagione che, unito ai forti venti è una combinazione molto pericolosa, come abbiamo già visto all’inizio di quest’anno in Australia.

La NASA riferisce che i venti del 23 aprile hanno causato la propagazione incontrollata di molti incendi che erano stati accesi dalla popolazione locale per bruciare l’erba. È sempre la NASA a riferire:

Le regioni di Kemerovo e Novosibirsk, tra le altre, sono state le più colpite finora. Nove regioni siberiane sono state colpite da questi incendi. Nuvole di fumo hanno attraversato il paesaggio siberiano.

Gli scienziati hanno dimostrato che mentre la temperatura media globale continua a salire e vediamo sempre più anidride carbonica nella nostra atmosfera, questi incendi continueranno a diventare in media più grandi, più pericolosi e più frequenti.

In Siberia ci sono stati violentissimi incendi già nel 2017 e nel 2019 e il geografo della London School of Economics Thomas Smith ha detto a Earther che la Russia ha attualmente 2 milioni di ettari di prati e foreste in fiamme in tutto il continente, una cifra per nulla lontana a quella dell’orribile luglio 2019. Ed è solo maggio.

Anoprienko ha aggiunto che è molto presto per numeri come questi e riporta che il 28 aprile dell’anno scorso a TransBaikal erano stati bruciati 382.000 ettari. Quest’anno, l’area conta già 477.000 ettari bruciati.

Questo potrebbe essere l’inizio di un’altra intensa stagione di incendi nell’emisfero settentrionale: la California ha avuto un inverno più secco della media e l’Europa sta già vivendo un clima particolarmente caldo.

 

 

 

 

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