Con l’ultimo aggiornamento, Google Drive riconosce il suo padrone, proteggendo i suoi file da occhi indiscreti.

Oggi, 4 maggio, Google ha aggiunto una nuova funzione di Privacy Screen per la sua app di cloud storage. Il sistema di protezione richiede l’uso di dati biometrici, a scelta tra riconoscimento facciale o delle impronte digitali, e può essere attivato sui sistemi iOS e iPadOS.

 

aggiornamento google drive

 

Privacy Screen mette in dubbio l’identità dell’utente ogni volta che Google Drive viene aperto o quando si consulta un’applicazione terza. Un sistema di controllo solerte che, tuttavia, è possibile alleggerire con ritardi d’attivazione, così da non ingolfarsi il lavoro nel caso si dovessero gestire più tab in contemporanea.

Il programma, per stessa ammissione di Google, ha ancora delle notevoli falle. Le notifiche potrebbero non risultare protette e anche alcune funzionalità di Siri potrebbero non dialogare bene con l’aggiornamento.

Certo è che Alphabet, proprietaria di Google, si stia lanciando con sempre più convinzione nella raccolta dei dati biometrici dei propri clienti.

Solo poche settimane fa, l’azienda ha infatti aggiornato il software dei sui smartphone Pixel, risolvendo così il contrattempo che impediva al cellulare di cogliere la distinzione tra il viso di un utente consapevole e quello di un cadavere.

Una simile accelerazione da parte di Google potrebbe essere legata alle recenti evoluzioni politico-normative europee. Da sempre attenta al preservare la privacy, l’Unione Europea ha infatti lungamente considerato di introdurre una moratoria che bloccasse per cinque anni l’uso del riconoscimento facciale.

Questa eventualità è tuttavia sfumata a febbraio, quando Bruxelles ha deciso di delegare una simile decisione ai singoli stati membri. Nonostante le preoccupazioni legittime, l’UE si è dovuta infatti fare i conti in tasca, rendendosi conto che la risoluzione andrebbe ad affossare i finanziamenti tecnologici nel Vecchio Continente.