L’azienda NVIDIA, nota per la produzione di schede grafiche, ha messo a dispoizione 30 supercomputer per aiutare i ricercatori con il Coronavirus.
Con la modica cifra di 400 petaflop, NVIDIA ha deciso di aiutare la lotta al Covid-19 supportando il già grande consorzio di computer per il calcolo con 30 supercomputer. Una potenza di calcolo maggiore porterà i ricercatori a poter effettuare simulazioni in periodi più brevi, avvicinando di un ulteriore passo il mondo della medicina ad una possibile cura e un possibile vaccino.
Non è la prima volta che – indirettamente – il materiale NVIDIA viene usato per dei supercalcoli: il supercomputer Summit ha al suo interno 27.000 schede video, e molti computer utilizzati per il progetto crowdsource Folding@Home sicuramente al loro interno avranno GPU del brand. NVIDIA inoltre offrirà il proprio sostegno anche tecnicamente, supportando le ricerche legate ai propri campi di appartenenza.
Il supporto di NVIDIA non si ferma soltanto ai supercomputer: l’azienda ha infatti offerto, già da metà marzo, accesso gratuito ai ricercatori per 3 mesi a Parabricks. NVIDIA Parabricks Genomics Analysis Toolkit, per dirla lunga, è un software che permette di analizzare il genoma grazie alla potenza delle schede video. Per averlo basta che l’utente – in questo caso il ricercatore – compili un form e potrà accedere a questo potente software.
I ricercatori continuano incessantemente a studiare sia il genoma umano dei pazienti infettati dal Coronavirus oltre che del virus stesso, provando a capire i processi che si nascondono dietro e tentando di trovare una soluzione nel breve periodo. NVIDIA ha sempre dato molta importanza all’accelerare la scienza, e una velocità maggiore di calcolo potrebbe fare la differenza tra l’avere risultati in giorni o ore. Questo, sebbene all’inizio potrebbe non fruttare, alla lunga potrebbe produrre una tempistica minore nel raggiungimento del risultato sperato.