I finocchi hanno un nuovo parassita che li fa appassire e marcire nei campi prima della raccolta.
Un nuovo parassita minaccia le nostre insalate. Da qualche anno si sta diffondendo nel sud Italia un parassita dei finocchi che ne distrugge la crescita minacciando seriamente la produzione.
Una nuova malattia fungina del finocchio causata da un nuovo genere e specie, Ochraceocephala foeniculi, è stata osservata per la prima volta nel 2017 sul 5% della cultivar di finocchio “Apollo” coltivata nelle località campionate della provincia di Catania.
Ora si è diffuso in altre 2 cultivar: “Narciso” e “Pompeo”, causando perdite di raccolto di circa il 20-30%. Il nuovo patogeno danneggia il finocchio con lesioni necrotiche su corona, radice e gambo.
Il finocchio, una coltura originaria delle regioni aride e semi-aride dell’Europa meridionale e dell’area del Mediterraneo, viene massicciamente utilizzata come spezia vegetale, erbacea e di semi nelle industrie alimentari, farmaceutiche, cosmetiche e sanitarie, con l’Italia che raggiunge la produzione leader a livello mondiale.
È una coltura importante e ampiamente coltivata in Sicilia.
In tutto il mondo, le colture di finocchi sono colpite da diverse malattie fungine. In Italia, tra le malattie trasmesse dal suolo, sono stati segnalati marciume e appassimento marroni causati da Phytophthora megasperma e marciume della corona causati da Didymella glomerata.
Il gruppo di ricerca internazionale, guidato da Dalia Aiello dell’Università di Catania, ha compiuto il primo passo nella gestione della nuova malattia del finocchio identificando l’agente responsabile dell’infezione isolato dalle piante sintomatiche e pubblicando i risultati delle loro ricerche sulla rivista Mycokeys.
Al fine di comprendere l’origine dell’agente causale, gli scienziati hanno raccolto campioni durante diversi sondaggi nelle aree maggiormente colpite in Sicilia e hanno studiato le colonie fungine coltivate costantemente dai tessuti sintomatici.
Le specie fungine ottenute da tessuti sintomatici sono state identificate in base a caratteri morfologici e analisi filogenetiche molecolari di una matrice di rDNA ITS-LSU-SSU, risultando nella descrizione del patogeno del finocchio come nuovo genere e specie, Ochraceocephala foeniculi
condivide la dott. Dalia Aiello.
I sintomi osservati consistevano in lesioni necrotiche formate vicino alla linea del suolo che colpivano corona, radice e fusto. La lesione era inizialmente marrone chiaro con aspetto bagnato, diventando marrone scuro con il nero con l’età e talvolta apparendo secca. In condizioni favorevoli (elevata umidità), la lesione si è estesa e l’infezione ha provocato una putrefazione della corona e della radice.
Secondo i test di patogenicità, O. foeniculi provoca sintomi su piante inoculate artificialmente della stessa cultivar. La valutazione preliminare del germoplasma di finocchio, in base alla suscettibilità alla nuova malattia, mostra che alcune cultivar (“Narciso”, “Apollo” e “Pompeo”) sono più sensibili e altre meno sensibili (“Aurelio”, “Archimede” e ” Pegaso “), ma questo argomento non è ancora stato confermato da ulteriori indagini. Sono necessari ulteriori studi per pianificare ulteriori strategie efficaci di gestione della malattia.
Sulla base dell’incidenza e della gravità della malattia osservate sul campo, riteniamo che questa malattia rappresenti una seria minaccia per il raccolto di finocchi in Sicilia e possa diventare un grave problema anche per altre aree di produzione del finocchio se introdotta accidentalmente
conclude la dottoressa Dalia Aiello.
L’isolamento del nuovo patogeno è il primo passo verso uno studio che miri a trovare metodi di arginamento e cura che permettano che la produzione di finocchi possa mantenersi efficiente.
Qui lo studio completo: