SOS Italia: un’app per monitorare la pandemia in Italia

Creata dall’Associazione Italian Digital Revolution (AIDR), SOS Italia è un’app per smartphone che potrebbe aiutare il Governo a monitorare l’epidemia, analizzando gli spostamenti dei cittadini senza violarne la privacy.

Lo scorso 23 marzo, il Ministero dell’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, in collaborazione con i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Università e Ricerca, ha indetto una “Fast Call” per trovare soluzioni tecnologiche utili a tracciare e controllare l’esposizione di rischio delle persone al Coronavirus.

SOS Italia è uno dei molti risultati di questa iniziativa.

 

Sos Italia

 

Si tratta di una soluzione che, attraverso smartphone Android/iOS e una piattaforma web, alleggerirebbe la gestione della crisi sanitaria condensando in un unico sistema la notifica delle comunicazioni ufficiali, la mappa dei contagi, l’autocertificazione degli spostamenti e gli strumenti di autodiagnosi.

Sos Italia prevederebbe una registrazione volontaria e non invasiva, garantendo la privacy e un’utilizzo etico dei dati raccolti. A garanzia di questo proposito, AIDR sta collaborando attivamente con Sielte, l’azienda che sta già gestendo per lo Stato lo SPID, il Sistema Pubblico di l’Identità Digitale, così che le informazioni possano rimanere in mano alle autorità.

SOS Italia è di fatto un’estensione della piattaforma SPID già esistente, e come tale è già sicura, oltre ad ottemperare alle attuali norme in materia di privacy. L’emergenza Coronavirus ha messo in evidenza una carenza tecnologica importante nell’interoperabilità delle piattaforme e nell’incrocio dei dati dei cittadini. Noi pensiamo che una soluzione basata sull’identità digitale possa essere un passo nella giusta direzione.

ha dichiarato Mauro Nicastri, Presidente AIDR.

Come tutto ciò che orbita attorno alla burocrazia, anche il sistema SPID ha dimostrato negli anni di non essere agile e accessibile. Introdotto nel 2015, solo il 10% dei cittadini italiani ha richiesto l’attivazione del servizio e, tra questi, solo una minoranza fa parte della demografica più vulnerabile all’avanzata del virus, gli anziani.

Per risolvere questo ostacolo, l’applicazione progettata da AIDR integra la possibilità di accedere chiedendo un codice di verifica OTP o usando gli account di Facebook e Google. Secondo Nicastri, lo scopo di Sos Italia è quello di “ripensare l’interoperabilità della gestione dei dati dei cittadini per offrire non solo uno strumento di controllo ma anche e soprattutto servizi più efficienti e coordinati”.

 

Sos Italia

 

Sos Italia potrebbe essere il primo passo per intrecciare i dati dei cittadini, una necessità di cui si sente il bisogno, ma che risulta insidiosa se introdotta in periodo emergenziale.

Un’affermazione non indifferente, visto che solo ieri il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha invocato la necessità di semplificare l’assetto normativo del Paese. Sos Italia potrebbe essere il primo passo per intrecciare i dati dei cittadini, una necessità di cui si sente il bisogno, ma che risulta insidiosa se introdotta in periodo emergenziale.

In ogni caso AIDR rassicura che non sarà attivato alcun tracciamento automatico dei dati GPS. Il servizio sarebbe di facile implementazione, ma una simile invasione della vita privata, oltre che a sollevare dubbi deontologici, dovrebbe passare attraverso il fine setaccio del Garante per la Privacy, allungando notevolmente i tempi necessari alla pubblicazione dell’applicazione.

Sos Italia agirebbe quindi sui dati liberamente immessi dagli utenti, starebbe a loro effettuare un’autodiagnosi e comunicare, in caso della presenza di sintomi, il proprio stato di salute e la propria posizione. Una strategia che, se assecondata da un condiviso e diffuso spirito civico, aiuterebbe non poco a determinare portata e intensità della diffusione dell’infezione.

 

Con un simile prerequisito, l’applicazione non può quindi ambire a divenire la soluzione definitiva al contagio.

Coloro che sarebbero da controllare con maggiore attenzione sono infatti gli stessi che esibiscono un minor senso civico, quelli che si spostano con leggerezza nonostante la quarantena. I dati raccolti avrebbero comunque un valore statistico non indifferente e aiuterebbero a definire la distribuzione dei focolai e delle aree critiche.

Sicuramente Sos Italia alleggerirebbe il peso burocratico dell’autocertificazione, raccogliendo su un unico device lo storico di tutti i moduli utilizzati.

Anche le forze armate ne troverebbero giovamento. Grazie all’app, non dovrebbero infatti più dedicarsi a fitti carteggi, basterebbe loro la scansione di un codice a barre per registrare tutti i dati della dichiarazione.

L’approccio di AIDR è diametralmente opposto a quello prediletto in Oriente, cioè quello della geolocalizzazione intensiva degli individui.

L’approccio di AIDR è diametralmente opposto a quello prediletto in Oriente, cioè quello della geolocalizzazione intensiva degli individui. La Cina, punto di partenza della pandemia, ha per esempio imposto soluzioni draconiane attraverso un software sviluppato dall’azienda Alibaba.

Il servizio che ne è nato ha assegnato a ogni cittadino un valore di rischio, da verde a rosso, e ha promosso di fatto il distanziamento sociale attraverso l’emarginazione di coloro che erano etichettati come potenziali infetti. Coloro il cui stato di salute è incerto, marcati dal colore giallo, non solo si vedono inibire l’ingresso in alcuni locali, ma vengono esiliati anche da vicini e colleghi.

La causa è motivata dal fatto che i dati GPS suggeriscono all’app in questione di estendere lo stato di allarme a tutti i cittadini limitrofi alla fonte di rischio, non curandosi affatto delle dinamiche dell’incontro. I dati raccolti vengono inoltre conservati da Alibaba, il quale potrà recuperare i costi dell’operazione riutilizzando tali informazioni a fini commerciali.

Quelle applicate in Cina e in Corea sono soluzioni ben lontane dai valori europei di salvaguardia della privacy, ma gli sforzi di AIDR risultano consolatori: non valicano i diritti fondamentali e non cedono neppure alla “politica della paura”. Lo sviluppo di Sos Italia è iniziato a gennaio ed è oggi pronto per il lancio. Se approvato, potrebbe rivelarsi di sostegno immediato e offrire un supporto democratico alla gestione della crisi.

 

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