Youtube permetterà di monetizzare i video sul coronavirus

Dopo una prima riluttanza, Youtube ha deciso di permettere agli youtuber di monetizzare i video sul coronavirus.  O meglio, ad alcuni youtuber.

Inizialmente Youtube con una nota aveva reso annunciato che tutti i video che avessero anche solo menzionato il coronavirus sarebbero stati automaticamente demonetizzati.

Youtube non permette di guadagnare con la pubblicità sui video che coprono alcuni argomenti, specie quelli più sensibili, come stragi, catastrofi naturali, o altri eventi tragici recenti e di particolare delicatezza.

Ma a differenza di altri argomenti controversi, il coronavirus non è un fenomeno temporaneo. Il virus è qui per restare, e continuerà ad occupare le prime pagine dei quotidiani per ancora molti mesi.

 

 

Da ciò diversi youtuber, specie quelli che trattano l’attualità con particolare serietà e cognizione, avevano in più occasioni chiesto alla piattaforma di rivedere la regola.

Per i canali che si occupano di news non parlare del coronavirus significa, fondamentalmente, non poter lavorare.

Sia chiaro, i contenuti che rientrano in questa categoria —vale a dire, quelli che trattano di un evento recente che ha avuto delle vittime— non sono proibiti, né vengono cancellati dalla piattaforma una volta caricati. Semplicemente non è possibile monetizzarli e questo per almeno due ragioni: la prima è una forma di tutela per gli investitori pubblicitari, che non vogliono vedere le loro pubblicità associate ad un video dove uno youtuber parla a ruota libera di un argomento delicato; il secondo motivo è dettato dall’intenzione di disincentivare la creazione di contenuti clickbait o potenzialmente fuorvianti per scopi di lucro.

 

 

Ora Susan Wokcicki, la CEO di Youtube, è entrata nel merito della questione, spiegando che la policy era stata pensata per gli eventi a breve termine, quelli con un risalto immediato nei media, poi destinati a scomparire dai radar nell’arco di poche settimane. Applicare la stessa policy su un fenomeno duraturo non avrebbe senso.

Così la dirigente sul cambio di regime:

In the days ahead, we will enable ads for content discussing the coronavirus on a limited number of channels, including creators who accurately self-certify and a range of news partners. We’re preparing our policies and enforcement processes to expand monetization to more creators and news organizations in the coming weeks.

I media outlet e gli youtuber giudicati più affidabili potranno quindi monetizzare i loro contenuti. Youtube ha anche suggerito che nelle prossime settimane la possibilità di monetizzare i video possa venire estesa anche ad altri youtuber.

Allo stesso modo, Youtube ha ribadito il suo impegno per eliminare rapidamente i contenuti che creano disinformazione sul virus diffondendo falsità o incentivando comportamenti pericolosi.

Già adesso inserendo la query “coronavirus” su Youtube è possibile notare che i primi risultati sono praticamente tutti video prodotti da testate giornalistiche accreditate.

 

 

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