Studiare e proteggere l’ecosistema degli oceani (aiutando pure chi ci lavora, come i pescatori). Questo l’obiettivo di Tidal (no, non c’entra niente l’app di musica in streaming), nuovo strumento di IA sviluppato da Google.

La missione di Tidal è quella di mettere a punto tecnologie che consentano all’uomo di comprendere meglio tutto quello che sta accadendo sotto l’acqua degli oceani, e in particolar modo aiutare i pescatori a gestire e far crescere le loro attività ittiche con particolare attenzione dal punto di vista ecologico.

Di seguito le parole di Neil Davé, direttore generale del progetto, in un post di presentazione del progetto.

L’umanità sta spingendo l’oceano oltre il suo punto di rottura, ma non possiamo proteggere ciò che non capiamo.

 

Il primo step di Tidal prevede l’installazione di un sistema di telecamere subacquee associato ad una computer vision e a tecniche di intelligenza artificiale per tracciare e monitorare migliaia di pesci negli oceani. Il sistema è in grado di interpretare comportamenti e anomalie della fauna ittica che nemmeno esperti pescatori possono facilmente intuire.

Successivamente, registrando il comportamento alimentare e i dati ambientali come i livelli di temperatura e di ossigeno, i pescatori possono prendere decisioni migliori e più rispettose nei confronti dell’ambiente, ad esempio, utilizzando meno antibiotici se il pescato risulta più sano. Secondo un report del Financial Times, il progetto in fase sperimentale è già operativo da tre anni con le telecamere subacquee attive in Europa e Asia per lo studio di pesci come il salmone e la ricciola.

I pesci hanno un basso impatto di carbonio rispetto ad altre fonti di proteine ​​animali e, oggi, svolgono un ruolo fondamentale nell’alimentazione di 3 miliardi di persone – continua Davé – quindi aiutare gli allevatori di pesci potrebbe rivelarsi importante sia per l’umanità che per la salute dell’oceano