Katherine Johnson: ci ha lasciati la matematica che ha contribuito al viaggio dell’uomo sulla Luna

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Lunedì 24 febbraio scorso all’età di 101 anni è venuta a mancare Katherine Johnson, la brillante matematica afroamericana che ha tracciato le traiettorie dei primi voli nello spazio.

Katherine Johnson, bambina prodigio, donna e afroamericana è stata una brillante matematica e un vero esempio di determinazione e impegno sopratutto negli anni della segregazione razziale. I suoi calcoli hanno permesso di tracciare le traiettorie dei primi voli nello spazio e di contribuire all’atterraggio dell’Apollo XI sulla Luna.

Katherine Johnson nasce nel 1918 e nel 1937 si laurea con lode West Virginia State College in matematica e francese e viene selezionata come unica donna, insieme ad altri due studenti afroamericani, per la scuola di specializzazione. 

Nel 1953 le viene offerto un incarico alla NACA (National Advisory Committee for Aeronautics), la futura NASA. La NACA in questo periodo apre le porte alle donne afroamericane ed è da qui, dal dipartimento di Guida e Navigazione, che Katherine inizierà la sua carriera come membro della NASA.

Assegnata al team di ricerca di volo, che fino a quel momento era stato tutto al maschile, le sue conoscenze della geometria analitica le permettono di farsi apprezzare dai dirigenti e dai colleghi uomini. Grazie alla sua caparbietà e volontà chiede e riesce a partecipare alle riunioni di redazione dove le donne, ed in particolare quelle di colore, fino a quel momento non erano mai state ammesse.

Divenne così una delle donne di colore appartenente alla squadra al Langley Research Center per calcolare la traiettoria dei primi lanci spaziali: operazioni oggi assegnate ai  computer.

Il suo lavoro fu fondamentale per l’agenzia spaziale ed il suo contributo ha permesso di concretizzare la grande impresa dello sbarco dell’uomo sulla Luna.

Nel 1958 calcolò la traiettoria per il primo volo spaziale con equipaggio assegnato ad Alan Shepard e la finestra di lancio per la sua missione Mercury del 1961.

Nel 1962 verificò i calcoli dei calcolatori elettronici utilizzati per la prima volta dalla NASA per la determinazione del volo orbitale di John Glenn per la missione Mercury. Lo stesso Glenn affermò riferendosi a Katherine Johnson:

 

Se dice che sono corretti , allora sono pronto per partire.

Il volo di Glenn fu un successo e segnò una svolta nella guerra tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica per la conquista dello spazio. Da quel momento la Johnson lavorò con i calcolatori elettronici e la sua capacità e la reputazione per la precisione dei calcoli contribuirono a dare fiducia alla nuova tecnologia.

Calcolò la traiettoria per la missione sulla Luna dell’Apollo XI del 1969 e contribuì al calcolo della sincronizzazione del modulo lunare del Progetto Apollo con il modulo di comando in orbita lunare.

Nel 1970, lavorò alla missione Apollo XIII e a seguito dell’interruzione della missione il lavoro della Johnson sulle procedure e sui grafici permise all’equipaggio di tornare sano e salvo sulla Terra.

Infine lavorò al programma Space Shuttle, all’Earth Resources Satellite e ai piani per una missione su Marte.

 

Ha detto di lei l’amministratore della NASA Jim Bridenstine:

La signora Johnson ha aiutato la nostra nazione ad allargare le frontiere dello spazio, ha fatto passi da gigante e ha anche aperto le porte a donne e persone di colore alla ricerca nell’esplorazione dello spazio.

Katherine Coleman Goble Johnson è stata una matematica, fisica e informatica statunitense riconosciuta per l’accuratezza dei suoi dati: nel 2015 ha ricevuto dal presidente Barack Obama la Medaglia Presidenziale della Libertà.

La sua dedizione e abilità come matematica hanno contribuito a portare gli umani sulla luna e prima di ciò hanno reso possibile per i nostri astronauti fare i primi passi nello spazio che ora seguiamo in un viaggio su Marte.

Ha aggiunto Jim Bridenstine.

Il suo lavoro è stato per molto tempo sconosciuto fino all’uscita del film Hidden Figures (2016) che ha celebrato lei e le altre donne che hanno lasciato un segno importante nella storia della conquista dello spazio.

 

Per maggiori approfondimenti potete leggere qui:

Hidden Figures

 

 

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