Il Coronavirus ha fermato anche le sale cinematografiche italiane. Il presidente di ANEC ha sottolineato la gravità della situazione ed il crollo degli incassi.

La questione Coronavirus in Italia ha creato già molti danni all’economia, ed a risentirne ovviamente è anche l’industria cinematografica. Diversi sono i film la cui uscita è stata rimandata (tra questi c’è l’ultimo lungometraggio di Carlo Verdone intitolato Si vive una volta sola). Ma anche gli incassi nei cinema italiani sono crollati.

A lanciare l’allarme è stato l’ANEC, l’associazione nazionale esercenti Cinema, che tramite il suo presidente, Mario Lorini, si è fatta sentire:

Nelle cinque Regioni dove sono state disposte misure straordinarie di concerto tra Governo e Regioni- ha detto Mario Lorini- tutti i cinema, così come i luoghi di cultura e di spettacolo, le scuole e ogni altra attività pubblica, restano chiusi fino a domenica prossima.

Per le imprese e per i lavoratori coinvolti si reputano necessarie e urgenti misure straordinarie, come ad esempio la cassa integrazione in deroga. Assieme alle Associazioni dello spettacolo abbiamo chiesto che sia dichiarato lo stato di crisi per tutto il territorio nazionale.

Secondo Lorini il senso di allarme provocato dall’arrivo del Coronavirus in Italia ha portato ad un calo degli incassi nelle sale italiane del 65% sul 2019, e del 75% rispetto alla settimana precedente. Ed in più, questa settimana, è stato previsto il rinvio dell’uscita della gran parte dei titoli di maggior richiamo.

Lorini ha chiuso auspicando calma a livello sociale, e la possibilità che la popolazione italiana “ne approfitti per trascorrere il proprio tempo libero con serenità nei consueti luoghi di intrattenimento, dove si possono vedere numerosi film belli e interessanti”.