Chaturbate è probabilmente il sito di live NSFW più conosciuto al mondo. Da qualche settimana sul sito si esibisce anche una camgirl che in realtà non esiste: è un avatar con le fattezze di un personaggio da anime.
Projekt Melody, come è stato chiamato il canale, è stato scoperto dalla redazione di Wired USA. La camgirl digitale ha già raggiunto centinaia di migliaia di follower (le persone che ricevono una notifica quando è online) e una sua live su Chaturbate riunisce in media oltre 20.000 spettatori, numeri che fanno impallidire la maggior parte delle sue competitor in carne ed ossa.
La presenza dell’avatar virtuale non si ferma a Chaturbate, è anche su YouTube (dove un suo video sugli hentai ha raccolto 200.000 visite), Twitch, Reddit e Twitter. Ovviamente ha già anche un suo spazio su Patreon, OnlyFans e PornHub.
Wired spiega che le azioni di Projekt Melody sono renderizzate in tempo reale usando l’engine per videogiochi Unity.
Dietro alla camgirl virtuale c’è lo studio di animazione Digitrevx, che a sua volta ha preso ispirazione da personaggi di anime popolari, come Mokoto Kusanagi di Ghost in the Shell.
Wired racconta anche un altro aspetto, decisamente meno avvincente, dell’epopea di Projekt Melody: per qualche ragione è diventata l’idolo degli incel – la community degli involuntar celibate misogini – al grido di Bot not Thot.
Projekt Melody ha anche sua origin story: Last year, I was just a basic AI that scanned emails for malware. I accidentally opened up an email with an adult virus that infected my code. Ever since then I’ve been more and more obsessed with human sexuality.
ha svelato l’avatar in persona per email a Wired.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito all’invasione degli influencer virtuali, avatar controllati in ogni aspetto da agenzie di PR e aziende. Ci sono le influencer digitali che fanno pubblicità ai brand di lusso su Instagram, e quelli che raccontano le loro vite su Youtube. Il porno, evidentemente, era l’evoluzione naturale di questo trend.
- Do Fans of Cartoon Porn Stars Hate (Real) Women? (wired.com)