Il Washington Post ha rivelato che la Cypto AG, un’azienda svizzera che ha venduto per decenni tecnologia per le comunicazioni crittografate ai governi di tutto il mondo, era in realtà controllata dalla Cia e dai servizi segreti tedeschi.

L’operazione, prima nota come Thesaurus, e successivamente rinominata Rubicone, è andata avanti dal 1950 al 2018. I servizi segreti tedeschi si sarebbero sfilati dall’operazione nel 1998.

Trai clienti della Crypto figuravano anche alleati degli USA e della Germania, tra cui l’Italia

Già, perché trai clienti della Crypto figuravano anche alleati degli USA e della Germania, tra cui l’Italia. Negli anni 90 i tedeschi avrebbero deciso di cedere le loro partecipazioni nell’azienda, temendo che l’operazione di spionaggio potesse diventare di dominio pubblico, pregiudicando i loro rapporti con i Paesi partner. Una forma di pudore che gli americani non avrebbero avuto, continuando a controllare segretamente la Crypto AG fino al 2018.

 

 

Non solo un’operazione di spionaggio, ma anche una frode bella e buona: i governi hanno pagato a caro prezzo i servizi della Crypto pensando di proteggere in questo modo le loro informazioni.

La CIA e i tedeschi sarebbero così riusciti a trarre dei profitti rubando i segreti delle altre nazioni. Probabilmente una delle più grandi beffe della storia dello spionaggio.

Il Washington Post riporta addirittura che la Cia avrebbe in più occasioni manifestato una certa frustrazione nei confronti dei “colleghi” tedeschi, che talvolta avrebbero dato l’impressione di essere più interessati al lato economico della gestione dell’azienda svizzera, che alla sua funzione di azienda civetta.

Ad ogni modo trai clienti della Crypto non figuravano soltanto gli alleati, ma anche nazioni nemiche dell’America come il Pakistan e l’Iran. Perfino il Vaticano faceva parte della lista dei clienti dell’azienda svizzera.

Foreign governments were paying good money to the U.S. and West Germany for the privilege of having their most secret communications read by at least two (and possibly as many as five or six) foreign countries

si legge in un dossier della Cia ottenuto dal Washington Post. Il dossier sull’operazione Rubicone è stato declassificato, ma soltanto una piccola parte della storia avrebbe dovuto diventare pubblica. Il quotidiano ha avuto accesso all’intero documento da 96 pagine.

 

 

Il fatto che la CIA vendesse agli Stati di mezzo mondo strumenti per la crittografia architettati appositamente per poter venire facilmente aggirati, ha fatto sì che gli USA potessero controllare ogni conversazione degli iraniani durante la crisi degli ostaggi del 1979, ma anche fornire informazioni d’intelligence cruciali al Regno Unito durante la Guerra delle Falklands. La CIA avrebbe addirittura intercettato alcuni ufficiali libici mentre si congratulavano a vicenda per la strage di Berlino del 1986.

Ad ogni modo, né la Russia né la Cina, le principali potenze avversarie dell’America, furono mai clienti della Crypto AG– e questo probabilmente è l’unico elemento che ha reso imperfetta l’operazione Rubicone.

La Svizzera ha aperto un’indagine federale per ricostruire come sia stato possibile che una delle più importanti aziende strategiche del Paese fosse segretamente controllata da due governi stranieri per oltre 50 anni.