Pechino rinvia l’inizio delle scuole e invita i propri connazionali ad evitare viaggi all’estero mentre continuano i rimpatri dei cittadini stranieri verso le proprie città di origine. L’OMS intanto cerca di capire gli ultimi sviluppi e rafforzare la collaborazione con la Cina.

L’ultimo bollettino diffuso il 27 gennaio scorso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) contava 80 morti con una diffusione globale che comprendeva ben 2798 persone infettate, di cui 2741 solo in Cina: il rischio di epidemia in Cina è passato a molto alto. Resta comunque alto il livello di rischio per gli altri Paesi nel mondo.

Guardando i dati aggiornati la velocità di diffusione è sorprendente:

In tempo reale la mappa della diffusione del virus creata da ricercatori statunitensi.

 

Il virus si sta diffondendo molto velocemente e la ricerca dell’origine scatenante si fa più ostinata: capire la genesi permette di capire la sua composizione e quindi trovare la cura.

 

Sembra infatti che non abbia avuto origine al mercato di Wuhan, come sospettato inizialmente, ma che una persona già infetta lo abbia poi trasmesso in quel luogo. Ne abbiamo parlato anche qui:

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ora come obiettivo quello di comprendere gli ultimi sviluppi e rafforzare la collaborazione con la Cina dalla quale spera di ricavare dati sempre maggiori per poter effettuare stime più accurate e conoscere come e quando il virus può trasferirsi da una persona all’altra.

Le stime attuali riportano un periodo di incubazione del virus che vanno da 2 a 10 giorni, informazioni epidemiologiche dettagliate sono necessarie per determinare il periodo infettivo del 2019-nCoV, in particolare se la trasmissione può avvenire come asintomatica o durante il periodo di incubazione.