L’FBI ha beccato uno spacciatore di cocaina che gestiva il suo traffico attraverso il Playstation Network, il servizio per giocare online di Sony.
Sempre più criminali hanno iniziato ad usare app e piattaforme di comunicazione poco ortodosse per i loro traffici, nella convinzione che queste garantiscano forme di intracciabilità superiori ai canali tradizionali — il fatto è che, a quanto pare, non è affatto così.
In precedenza aveva fatto sorridere il caso di un trafficante di armi che aveva usato Snapchat per trattare con i clienti e pubblicizzare le sue pistole di contrabbando, anche lui finì in manette.
L’FBI ha dovuto chiedere a Sony ogni informazione su un utente che si nascondeva deitro il nick Speedola20. Tra le informazioni che Sony ha dovuto comunicare anche la lista di giochi utilizzati dall’utente, i suoi progressi in-game e una trascrizione di tutte le comunicazioni effettuate utilizzando il Playstation Network — il servizio per giocare online alla Playstation e comunicare con gli altri giocatori.
Nella speranza che questo riducesse le possibilità di venire intercettato e beccato dalle forze dell’ordine, lo spacciatore in questione, Curtis Alexander, avrebbe istruito i suoi clienti di rivolgersi a lui usando esclusivamente la chat in-game. A quel punto avrebbe simulato di giocare con i clienti, usando le partite ai videogiochi per concordare via chat i quantitativi di droga da consegnare e il relativo prezzo. Alexander smerciava cocaina, che vendeva a 34.000$ al chilo.
Investigators believe that ALEXANDER likely believes that audio communication during the course of his participation in an online game is secure. As such, ALEXANDER likely believes that he can use audio communication during game play on the PlayStation to arrange the details of a drug transaction,
si legge nel report dell’FBI.
La CHS (Confidential Human Source) e l’FBI sono riusciti ad incastrare lo spacciatore fingendosi per un cliente, e concordando quindi con lui l’acquisto di 100 grammi di cocaina per 4.400$ usando la chat del PSN.