Recensione Hole – L’abisso: nelle radici della paura di una madre

Hole - L'abisso

Lo scrittore e regista Lee Cronin esordisce al cinema con il suo primo lungometraggio: Hole – L’abisso, storia sul coraggio di una madre e sulla paura dell’essere genitori, all’interno di un contesto rurale angosciante e spettrale. Da oggi al cinema per Midnight Factory.

Dopo l’acclamato cortometraggio Ghost Train, l’irlandese Lee Cronin ha finalmente la possibilità di mettersi in gioco con il suo primo lungometraggio, Hole – L’abisso (The Hole in the Ground): una favola gotica dalle atmosfere angoscianti, che sfrutta come partenza il fenomeno dei Sinkhole e che poi affonda le radici nelle paure più grandi dell’essere genitore.

Interessante come alla base di questa pellicola dalle sfumature creepy ed angoscianti ci sia uno dei più sconvolgenti fenomeni naturali, ma come poi il tutto verta su un focus nettamente differente, quello del rapporto tra madre e figlio, sulla paranoia della donna di non essere abbastanza per quest’ultimo per poi iniziare a credere che il bambino di fronte a lei altri non è che un impostore.

 

Hole - L'abisso

 

Hole – L’abisso si apre proprio su queste due figure, quella di Sarah e quella di suo figlio Christopher.

Hole – L’abisso si apre proprio su queste due figure, quella di Sarah e quella di suo figlio Christopher. Sarah “scappa” letteralmente dalla grande città dandoci l’idea fin dall’inizio di voler proteggere tanto lei quanto suo figlio Chris dal marito. E fin da subito le atmosfere claustrofobiche e inquietanti del film arrivano a coinvolgere lo spettatore, quasi portandolo a fare un viaggio all’interno della paura stessa della donna.

 

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Paura che pianta le sue radici nel terreno, nella natura, una natura maligna, istigatrice e letale, che sembra quasi inghiottire i protagonisti proprio come l’enorme voragine nel terreno che si è aperta a pochi metri di distanza dalla casa di Sarah e Chris.

Sarà proprio questo misterioso buco ad insinuare nella donna che qualcosa all’interno della sua vita, all’interno di suo figlio e nel rapporto con quest’ultimo è cambiato.

È diverso. Come se ci fosse un sostituto al posto del suo bambino.
Hole - L'abisso

 

Lee Cronin ci porta ad affrontare con Sarah un percorso in bilico tra la paranoia e la realtà, tra la paura di non essere sufficientemente pronta per la donna ad essere madre, una madre single e dal passato traumatico, e al tempo stesso la sua forza, il suo enorme coraggio tipico di una grande mamma, a voler conoscere la verità e ritrovare suo figlio ad ogni costo.

Cosa sarà disposta a fare Sarah pur di salvare il suo Chris?

Hole – L’abisso si mostra essere una pellicola affascinante e interessante, a cominciare dall’ispirazione della storia in sé per sé, proseguendo alle dinamiche di relazione tra una madre e suo figlio, fino ad arrivare alla messa in scena, tipicamente nordeuropea del regista.

Un classico horror dalla fotografia fredda, dove a predominare è un filtro grigio, quasi atono. La regia è contraddistinta da campi lungi e lunghissimi dove, come già detto precedentemente, protagonista è la natura, il bosco vicino all’abitazione di Sarah e Chris dove sorge, appunto, la temuta voragine. Questo sarò lo scenario di gran parte della pellicola.

Particolare una scena notturna che ricorre alla classica tecnica molto amata del genere: il found footage, quindi una visione in prima persona quasi amatoriale per rendere ancora più credile, enfatico ed empatico il momento allo spettatore.

 

Hole - L'abisso

 

found footage

 

L’atmosfera angosciante serve proprio ad entrare ancora più in contatto con Sarah, interpretata dall’attrice Seana Kerslake che regge sulle spalle l’intera pellicola con immensa forza e con un’interpretazione immersiva, degnamente spalleggiata dal piccolo James Quinn Markey, anche lui sorprendentemente professionale e realistico, soprattutto nelle scene di maggior cambiamento e turbamento nel personaggio di Chris.

Un bimbo prodigio che rende la performance inquietantemente verosimile, a tal punto da portare lo stesso spettatore nella spirale di dubbio e mistero nella quale cadrà Sarah.

 

Hole - L'abisso

 

Da questo punto di vista non sfuggirà una certa somiglianza per tematiche alla pellicola Babadook

Da questo punto di vista non sfuggirà, all’amante più sfrenato del cinema horror, una certa somiglianza per tematiche, sopratutto quelle alla base del rapporto madre – figlio, con il film Babadook dove, attraverso l’escamotage della favola dark, si raccontava la dura realtà delle madri single, spesso screditate tanto dalla società quanto da sé stesse. E il centro di Hole – L’abisso sembra proprio muoversi su questo piano psicologico, emotivo, volto a scaturire un forte senso di empatia e partecipazione da parte dello spettatore.

 

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Se, dal punto di vista dell’interpretazione e intuizione, Hole – L’abisso è un film sicuramente degno di essere scoperto e visto, d’altro canto non possiamo fare a meno di sottolineare quanto poco horror sia la pellicola.

I momenti di vera suspense sono ridotti all’osso. Le atmosfere non vengono mai davvero esasperate a tal punto da far sopraggiungere un vero spavento. Probabilmente una storia che ha molto più da spartire con il thriller che con l’horror, un po’ appesantita da un finale davvero poco credibile e che lascia piuttosto perplessi.

 

Hole - L'abisso

 

Le atmosfere angoscianti sono tutte votate più verso una percezione emotiva che ha a che fare più con il rapporto dei due protagonisti e su che cosa sia disposta a fare Sarah per suo figlio, piuttosto che sulla storia vera e propria, che ben presto fa uscire lo spettatore dal mood horror.

Non gioca a favore della pellicola neanche la prevedibilità di alcune svolte che, anche in questo caso, annullano del tutto l’effetto sorpresa rendendo più che telefonato qualsiasi plot twist venuto in mente al regista. Sicuramente questo inciderà non poco sul gusto di chi cerca un horror vero e puro e sul suo giudizio finale.

C’è però da dire che il pregio di Hole – L’abisso, nonostante la sua prevedibilità e la poca riuscita nello spavento, è la sua grande capacità di turbare e angosciare senza l’aiuto del solito jumpscare, portando alla fine sul grande schermo una paura reale, autentica all’interno della quale qualsiasi genitore potrebbe riconoscersi: perdere un figlio.

 

 

Hole – L’abisso vi aspetta in sala dal 10 Ottobre.

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