Molti animali utilizzano cicli di contrazioni muscolari per amplificare le spinta per cacciare la preda: questo aracnide utilizza altri strumenti oltre ai suoi muscoli per ottimizzare la sua tecnica di cattura.
Attraverso cicli di contrazioni muscolari molti animali aumentano la loro potenza consentendogli di superare i limiti fisiologici in termine di velocità e forza: come accade per il velocissimo “gambero-mantide” con la chela che ricorda la zampa della mantide religiosa, o per gli incredibili salti della pulce.
Gli esempi del mondo animale però rivelano che questi movimenti sfruttano l’energia ottenuta coinvolgendo solo le strutture anatomiche dell’animale stesso.
Il ragno in questione, Hyptiotes cavatus, appartenente alla famiglia Uloboridae, è particolare per le sue modalità di cattura delle prede. Così come gli esseri umani utilizzano le catapulte questo esserino riesce ad utilizzare la ragnatela per impostare un meccanismo a spinta che riesce a sorprendere le sue prede, ad attaccarle e infine ad arrotolarle tra fili della sua tela.
Il Hyptiotes cavatus si trova negli Stati Uniti e in Canada e usa una tecnica di caccia insolita in cui arrotolando un filo di ragnatela, di cui sfrutta l’energia elastica e che gli servirà per rimanere ancorato, si lancia sulla preda.
Quando la preda si avvicina il ragno si lancia spostandosi in avanti di due o tre centimetri ad alta velocità e mentre salta crea altri fili fino a quando il filo utilizzato per ancorarsi non si tende del tutto. A questo punto il ragno si arresta all’improvviso e la tela realizzata raggiunge la sua preda che la avvolge completamente.
La particolarità è che questo sistema è lo stesso utilizzato per alimentare le catapulte o le baliste ed è
un esempio di come un essere del mondo animale riesce ad utilizzare un’utensile per potenziare le sue capacità di cattura.
- External power amplification drives prey capture in a spider web (pnas.org)
- Photo AFP