Durante l’E3 2019 abbiamo potuto provare con mano una demo di Dragon Ball Z: Kakarot, il nuovo gdr targato Cyber Connect 2.

Nel corso dell’E3 2019, Bandai Namco ha finalmente svelato le carte per il titolo noto fino a quel momento come Dragon Ball Game: Project Z – Action RPG, che si è sostanziato in Dragon Ball Z: Kakarot, un curioso esperimento ancora inedito nel mondo videoludico dell’opera del maestro Akira Toriyama, col cui endorsement si è aperto il trailer del titolo mostrato durante la conferenza Microsoft.

A differenza del più semplice picchiaduro FighterZ e degli articolati Xenoverse, questo nuovo gioco sviluppato dalle sapienti mani di Cyber Connect2 (già sviluppatori della serie Naruto: Ultimate Ninja) prova a metterci letteralmente nei panni di Goku (Kakarot) per rivivere dall’inizio alla fine l’arco narrativo di Dragon Ball Z.

 

 

Sullo showfloor ho potuto provare una demo di venti minuti del titolo, ambientata proprio nelle battute iniziali della storia con la battaglia contro Raditz, che da il via all’inizio della cosiddetta Saga dei Saiyan. Ho dedicato quasi tutto il mio tempo di gioco ad esplorare il più possibile, armeggiando con le missioni secondarie e con le meccaniche aggiuntive in grado di donare longevità a un titolo di questo genere.

Partiamo col dire che non si ha a disposizione un open world con totale libertà d’azione, quanto piuttosto una world map ben fatta da cui avanzare nel giusto ordine degli eventi esplorando però liberamente tutto ciò che c’è di contorno. E contrariamente a quanto ci si possa aspettare, questa formula ha senso e riesce a intrattenere. La volontà con cui è stato progettato Dragon Ball Z: Kakarot è quella di creare un Action GDR in cui ciascun giocatore potesse rivivere nei panni di Goku le avventure del manga/anime.

 

 

Il titolo presenta un mondo vasto ed esplorabile, con missioni secondarie e tante sfide da affrontare come si preferisce. Sono stati realizzati persino mini archi narrativi inediti che si innesteranno nel tessuto di Dragon Ball Z, senza modificarne radicalmente gli eventi ma integrando ulteriormente la già vasta storia di Goku e compagni. Nella demo dell’E3, ad esempio, era presente una missione secondaria con il personaggio di Nam (che forse vi ricorderete essere apparso originariamente nella prima serie con Goku ancora bambino).

Non sono riuscito a immergermi troppo in profondità nelle missioni secondarie perché col poco tempo a disposizione volevo provare anche lo scontro con Raditz, tuttavia mi è parso di notare un buon equilibrio tra attività di esplorazione e collezionismo, oltre al mero combattimento, che potranno differenziare parecchio il gameplay del gioco finito.

 

 

Anche se non ho potuto approfondirle con mano, dunque, sono fiducioso sulla varietà di missioni e contenuti di Dragon Ball Z: Kakarot, tanto più che il producer Hara Ryosuke, in una recente intervista a Dualshockers, ha dichiarato che il titolo conterrà sette regioni da esplorare e offrirà un’esperienza molto diversa rispetto agli open-world ai quali siamo abituati. Ma da che mondo e mondo, Dragon Ball significa anche combattimenti, e qui il titolo di Cyber Connect2 è riuscito a convincermi fin da subito senza alcuna riserva.

La formula adottata è quella di battaglie tridimensionali senza muri invisibili a delimitare un’area fintamente aperta: prendendo tutto ciò che di buono c’era nel combattimento di Xenoverse 2 e semplificando quanto basta la formula (con una palese strizzata d’occhio alla cara vecchia serie Budokai) si ottiene un mix estremamente piacevole e raffinato.

 

 

Infine, dal punto di vista tecnico, non si può dir nulla all’ormai consolidato uso del cell shading per i videogiochi basati su anime a manga, perché risulta semplicemente uno spettacolo per gli occhi degli appassionati. Considerando poi che lo scontro finale della demo l’abbiamo affrontato sulle note di Cha-La Head-Cha-La di Hironobu Kageyama, il mio primo contatto con Dragon Ball Z: Kakarot non può che essere positivo.

Per saperne di più bisognerà aspettare, intanto vi ricordiamo che il titolo arriverà su PC, PlayStation 4 e Xbox One all’inizio del 2020.

 

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