Le barriere coralline prosperano in zone molto povere di nutrienti: adesso è stato compreso come questo sia possibile.
Persino Darwin se l’era domandato, ma ora Simon Brandl e Carole Baldwin, autori dello studio pubblicato su Nature, svelano il mistero:
Abbiamo scoperto che le larve di pesci criptobentonici dominano le comunità larvali delle barriere coralline, fornendo un flusso continuo di nuove generazioni di piccoli pesci che rappresentano una fonte alimentare per le altre creature della barriera.
Questa categoria, comprendente anche ghiozzi e bavose, si riproduce e depone le larve nella barriera, in modo da non disperderle in mare aperto come la maggior parte degli altri pesci.
Aumentano così le chance di sopravvivenza della specie, che da adulta costituisce una grande fonte di cibo per i pesci più grandi, contribuendo all’intero ecosistema marino.
L’importanza di questo piccolo pesce era stata fino ad oggi trascurata e non ritenuta influenzante la stabilità ed il benessere della barriera; oggi invece la questione è chiara.
Possiamo addirittura dire che i pesci criptobentonici siano una risorsa fondamentale per la ripresa delle barriere coralline sofferenti di tutto il pianeta.
- I pesciolini che sostengono la barriera corallina (lescienze.it)