Aquaman: Intervista a Riccardo Federici, il disegnatore della testata DC Comics

In occasione dell’uscita in edizione Home Video di Aquaman, il film di James Wan dedicato al Signore degli Oceani di casa DC Comics, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Riccardo Federici, il disegnatore italiano che ha guidato la testata di Arthur Curry nel recente periodo. Abbiamo parlato del film, dei suoi fumetti e del fascino immortale del fantasy.

Riccardo è un artista straordinario. Pur essendo un autodidatta è riuscito a raggiungere vette di qualità davvero impressionanti, arrivando ad ottenere grande successo in ambito internazionale, approdando a testate come Dark Nights Metal e Aquaman per DC Comics. 

Lo abbiamo intervistato per farci conoscere meglio Arthur Curry, il sovrano degli oceani di casa DC Comics nonchè membro storico della Justice League.

Dal 23 aprile Aquaman è disponibile in DVD, BLU-RAY™ e 4K ULTRA HD, oltre che nelle edizioni Digibook, Steelbook e Comic Book (contenente non solo il film ma anche le avventure di Aquaman in versione fumetto).

 

 

Assieme all’eroe atlantideo arriva anche la collezione DC Movie Poster che include Batman v Superman – Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman, Suicide Squad e L’Uomo d’Acciaio. Cinque grandi film dell’universo DC raccolti in un’edizione DVD perfetta per i collezionisti e gli appassionati di fumetti: ogni film della collana DC Movie Poster contiene infatti un esclusivo poster illustrato dal leggendario Jim Lee, uno tra i disegnatori di punta della squadra DC Comics.

 

 

 

È giunto il tempo di immergersi nella straordinaria arte di

e di esplorare le profondità dell’oceano per conoscere un eroe che non ha solo il volto di Jason Momoa, ma radici ben più profonde.

Riccardo ci ha concesso anche del materiale speciale esclusivo, ovvero alcune tavole originali del suo Aquaman, alcuni sketch e un pezzetto di storyboard, così potrete ammirare ancora meglio la sua arte, con lo straordinario fascino del bianco e nero.

 

Riccardo, il tuo talento ti ha portato in tempi recenti ad approdare come main artist sulle pagine di Aquaman per DC Comics, approfondendo il carattere regale di Arthur Curry e il suo rapporto non solo nei confronti dei suoi sudditi di Atlantide, ma anche con il resto del pantheon di eroi DC, visto che assomiglia a Pantera Nera in questo, sempre diviso tra l’essere un Sovrano e un Eroe. Quanto è diverso l’Aquaman realizzato da te e Dan Abnett rispetto a quello che abbiamo visto sul grande schermo?

Sicuramente i media sono molto diversi tra loro. Nella lettura di un fumetto abbiamo tutto il tempo di metabolizzare le varie sfaccettature di un personaggio, cosa che non si può coi film.

Ci sono tante differenze: il nuovo Aquaman che ho disegnato ha la barba e i capelli lunghi, come visto nel film, lo ricorda da un certo punto di vista sicuramente fisico, ma per citare l’editor DC con cui ho lavorato:

è un Aquaman diverso e violento; ricorda un po’ il cavaliere oscuro. Compare agli abitanti di Atlantide quasi come un fantasma che fa giustizia anche tramite la violenza.

L’ho trovato parecchio affascinante. Quello che del film è molto più semplice; è un uomo che nella vita vorrebbe solo divertirsi che si ritrova suo malgrado a dover fare l’eroe…rimane comunque un personaggio più sbruffoncello e meno profondo.

L’Aquaman dei fumetti che ho disegnato è più eroico e consapevole di dover sistemare le criticità del proprio paese natale, ovvero Atlantide, in maniera anche più grave e sofferta. Esteticamente si somigliano, ma il carattere e l’impatto sono diversi.

È stata ricercata una certa somiglianza anche perché il film necessariamente rilancia i fumetti e quindi in questo modo si può raggiungere un pubblico più vasto.

 

 

 

 

È il film che rilancia il fumetto o il contrario?

Il pubblico di questi due media non sempre si sovrappone. C’è da dire che molti lettori di fumetti guardano i cinecomics, mentre solo una minima parte dei clienti occasionali di questi blockbuster poi finiscono in libreria o in fumetteria per comprare gli albi o i volumi correlati.

Quindi in questo caso direi che è il film che rilancia i fumetti, anche perché Aquaman è sempre stato un personaggio complesso…non tutti lo amano, alcuni lo prendono anche un po’ in giro, in mezzo a gruppi di super esseri con super poteri lui in fin dei conti agli occhi di tutti semplicemente parla coi pesci…ehehehe….

In realtà alla fine ho imparato a conoscerlo meglio mentre ci lavoravo e l’ho apprezzato, anche perché Aquaman è il fumetto fantasy per eccellenza della DC e io da grande amante del genere non potevo restarne immune.

 

 

Quando hai iniziato a lavorare su Aquaman era già stato annunciato Jason Momoa nel ruolo del signore degli oceani (Justice League), quindi immagino che la direzione DC Comics ti abbia dato delle direttive su come interpretare graficamente il personaggio e quali sarebbero stati i caratteri peculiari. Ce ne vuoi parlare?

Ho iniziato a lavorare su Aquaman verso la fine del 2017. Quindi Jason Momoa era ormai noto a tutti nel ruolo. Le indicazioni che mi sono state date sono a dire il vero piuttosto semplice e chiare: è un re che non vuole essere un sovrano, ma vuole mantenere l’ordine e la giustizia ad Atlantide.

È violento, burrascoso, non è l’eroe idilliaco che normalmente si immagina. È molto fisico e non si risparmia, pur affrontando le conseguenze delle sue scelte.

Nel coordinamento interno è stato menzionato Momoa ma non mi è mai stato detto di rifarmi all’attore. DC in questo è fantastica perchè ti lascia grande libertà interpretativa.

Le caratteristiche peculiari devono rimanere ma ogni artista poi interpreta la cosa alla propria maniera. Io per esempio ho ridisegnato completamente la texture del suo costume, eliminando le scaglie e lasciando un costume a rete che lasciasse maggiormente intravedere la sua perfetta muscolatura.

Poi se parliamo delle creature sottomarine li mi sono davvero sbizzarrito e divertito e ho dato sfogo ad ogni mia fantasia!

 

 

Se c’è una cosa che non si può negare al film di James Wan è una ricchezza visiva notevole nel ricreare questi incredibili regni sommersi. Anche nel fumetto non ci si è mai risparmiati quanto ad ambienti e architetture fantastiche. Pensi di essere stato scelto, non solo in virtù del tuo immenso talento pittorico sui soggetti, ma anche per la tua bravura (e passione) nel riproporre il fantasy e le ambientazioni relative? Penso ovviamente a Saria, ma anche alla tua formazione da architetto…

Nel mio lavoro mi piace dare un senso di credibilità alle opere che realizzo. Se un’architettura è funzionale, credo sia anche più apprezzata. James Wan si è documentato molto sui fumetti di Aquaman, osservando e traendo spunto non solo dal mio lavoro ma anche da chi mi ha preceduto. C’è da considerare che i fan di Aquaman sicuramente vogliono vedere sullo schermo determinate cose, quindi è ovvio che questo tipo di fan service derivi dai fumetti. E io ho riconosciuto alcuni dettagli presi dal mio ciclo di storie e da quello immediatamente precedente.

 

Fai parte dell’italian invasion dei comics americani; ormai gli artisti del nostro paese sono sempre più frequenti e più apprezzati sulle pagine non solo delle testate supereroistiche. Che cosa pensi possiamo vantare in più rispetto al resto del mondo? C’è qualcosa che ci caratterizza, pur considerando i diversi stili e influenze?

Sembrerà una banalità ma vivendo l’arte nella nostra quotidianità forse nel nostro modo di realizzare fumetti c’è qualcosa di più, o meglio c’è qualcosa di caratterizzante. Siamo più particolari forse, derivando da una cultura classica che ben si sposa con i fumetti supereroistici.

Io lavoro anche con la Francia e la stessa cosa capita anche li. Siamo estremamente apprezzati. Abbiamo una concezione registica del fumetto che risalta moltissimo.

C’è molto storytelling nelle nostre tavole, un’interpretazione decisamente dinamica, rispetto quella americana, che magari ricerca maggiormente lo scorcio prospettico, la posa…mentre loro ricercano il personaggio che sta nella posa “figa”, noi cerchiamo maggiormente di rendere la scena.

E poi abbiamo una cultura fumettistica un pochino più profonda rispetto molti altri. I fumetti italiani anche se non hanno mai avuto i numeri di mercato d’oltreoceano raccontano delle storie ponendo in primo piano proprio quelle.

E quando mostriamo i volti abbiamo una complessità espressiva decisamente più completa, oltre che una gestione forse più consapevole delle luci.

A volte in America a queste non ci pensano, magari credono che il lettore semplicemente si siederà sulla tazza (come dargli torto – NdR) e non baderà più di tanto ai dettagli se non al basilare rispetto dei canoni estetici…che ne so il ricciolino di Superman o il simbolo sul peto di Batman ecc.

Adesso però il pubblico americano da un po’ di tempo a questa parte sta cominciando a notare le differenze e sempre più spesso chiede un upgrade della loro esperienza visiva sui fumetti. Ecco che forse qui entriamo in campo noi italiani…ma anche Europei ad esempio…autori croati, serbi, Gradimir Smudja (uno dei più bravi pittori in circolazione), Esad Ribic, Goran Parlov…

 

 

Che rapporto hai con i cinecomics? E con questo Aquaman arrogante, rozzo, affascinante ma estremamente fisico, rispetto la sua controparte cartacea? Hai avuto modo di vedere il recente Shazam o il trailer del film dedicato a Joker di Sean Phillips con Joaquin Phoenix nel ruolo del Principe Pagliaccio del Crimine?

Si, mi diverto parecchio con i cinecomics e ne sono un grande appassionato, ho visto Shazam e l’ho trovato davvero fresco e piacevole, nonostante avessi molti dubbi. Adoro il cinema e i gradisco il genere. Il trailer di Joker è davvero accattivante, mi incuriosisce molto. Ho adorato il Joker di Heath Ledger e spero che questo sia altrettanto cupo e oscuro, sono certo che sarà un film molto introspettivo del personaggio, il che lo rende interessante.

Magari è arrivato il momento in cui Warner/DC riuscirà a prendersi un bel riscatto.

 

 

Tu peraltro con il Joker e il mondo di Batman ci hai avuto a che fare, visto che hai lavorato anche sulla controversa e tanto dibattuta serie Dark Nights Metal, un progetto che ha davvero diviso il pubblico a metà. Parliamo di questa tua esperienza, cosa ne hai ricavato? Qual è il tuo giudizio finale?

Allora per me Metal è stata una grande esperienza anche perché è stata la mia prima volta in DC Comics.

Ho preso gli sketch di Greg Capullo, erano veramente degli sketch velocissimi fatti col pennarellone nero chiedendomi di dare più corpo e colore. Capirai, è stato come invitarmi a nozze, perché amo fare i concept design. Mi sono divertito come un bambino a sistemare i personaggi a definire caratteristiche e colori.

Non mi erano state date molte indicazioni sul colore ed in corso d’opera ho dovuto modificare The Merciless che inizialmente aveva i colori tipici di Wonder Woman e poi l’ho dovuto convertire sui toni del blu, in quanto maggiormente ispirato ad Ares. Ad esempio le cinghie e le fibbie sul costume di Batman Who Laughs le ho realizzate io.

Negli schizzi di Capullo si intuivano delle forme sul petto del personaggio ma sono stato io a trasformarli in fibbie, tirando fuori anche il colletto e il colore della giacca. Il creatore dei personaggi è ufficialmente Greg Capullo, ma ti garantisco che erano veramente disegni che si potevano fare in un quarto d’ora, la mia opera è stata quella di concretizzarli veramente.

 

 

La serie di Dark Nights Metal riscontra il mio gusto, in quanto bella darkettona, io sono metallaro nell’anima quindi non potevo non apprezzare.

L’ho trovato divertente, anche al netto dei mille universi che si intersecano…con il senno di poi è anche normale che la saga abbia diviso perché è una forma decisamente diversa di mostrare gli eroi DC.

Di certo il Batman che Ride ha riscosso un successo incredibile…lo dico, ma facendo quasi finta di niente, mi hanno chiesto di progettare una statua appunto del Batman Who Laughs che uscirà il prossimo anno, da parte della XM Studios di Singapore.

Carmine ha realizzato una delle storie che mi piacciono di più, quella di Red Death ovvero il Batman coi poteri di Flash… e Carmine ha realizzato una bomba.

 

 

Hai sempre dichiarato di essere un autodidatta, eppure sei anche diventato insegnante. Sei tra l’altro un artista ancora molto fedele al pennello e alla carta, in un’era che ormai ha reso il digitale la norma. Si possono ancora coniugare queste due caratteristiche con il mondo del fumetto professionistico di oggi?

Allora io ho una Cintiq che so usare e che uso quando è necessario. Giusto per chiarire.

Sono un autodidatta, è vero. Ho fatto il liceo artistico ma ai miei tempi non si faceva un bel niente…ancora oggi quando mi chiedono un parere lo sconsiglio sempre, la mia esperienza è stata negativa.

Oggi sono anche un insegnante ed è una cosa che prendo molto seriamente. Lo dico sempre ai miei allievi:

pensate a fare e fare tanto e non alle scorciatoie, visto che tutti i mezzi per il disegno, analogici o digitali, hanno bisogno di tempo e di studio per affinare la tecnica.

C’è sicuramente un fatto generazionale, oggi si può arrivare facilmente a vedere i risultati che ottengono le persone. Con i social abbiamo tutti sotto gli occhi i successi di ogni artista, sembra che sia tutto facile e tutto possibile e ogni volta ci si pone la stessa domanda: “quanto ci avrà messo a raggiungere questo risultato?” Ecco credo che questa sia la peggior domanda che ci si possa porre.

Dipende sempre da ogni individuo e dal tipo di attitudine che ha quella persona. Non è importante capire quanto tempo ci abbia messo qualcuno a raggiungere qualcosa, ma come ci sia riuscito.

Oggi tanta gente si lancia in questo settore, per ogni 100 persone che ci provano solo 10 rimangono in piedi, ma bisognerebbe approfondire la cosa e non fermarsi all’apparenza.

Quindi lavorare in digitale o in analogico non è poi molto differente se uno padroneggia il mezzo. La vera prova del nove si avrà sempre quando bisognerà risolvere un problema: se uno è padrone del mezzo che utilizza e avrà l’esperienza giusta saprà cavarsela, tutti gli altri, magari segnati dall’eccessiva fretta, si fermeranno all’ostacolo. Ed è li che si vede chi sa fare e chi no.

 

 

L’oceano prende vita con l’arrivo di Aquaman il 23 Aprile in DVD, Blu-Ray™ e 4K ULTRA HD. Warner Bros. Home Entertainment Italia presenta il primo film in solitaria del supereroe atlantideo, nato dal mondo dei fumetti DC: un’avventura ricca di azione diretta da James Wan, per arrivare ai confini del mondo conosciuto e immergersi nel vasto regno dei sette mari.

Jason Momoa (Justice League, Frontiera e la serie TV Il Trono di Spade) dà vita ad Arthur Curry, Aquaman, in un concentrato coloratissimo e spettacolare di pura stravaganza supereroistica da godere al massimo grazie all’alta definizione in 4K UHD grazie alla quale non vi perderete neanche un dettaglio degli straordinari ambienti, e all’immersività della traccia audio italiana nel formato Dolby Atmos – disponibile anche per l’edizione 4K su iTunes, per entrare al centro del combattimento. Il film in Blu-rayTM sarà disponibile anche nella prestigiosa ed elegante edizione Digibook con cover lenticolare, nell’edizione Steelbook e nel formato Blu-Ray™+ Comicbook contenente non solo il film ma anche le avventure di Aquaman in versione fumetto. Sulle piattaforme digitali, il film sarà disponibile per l’acquisto già dal 16 Aprile, mentre arriverà su Infinity, Premium Play e SKY Primafila dal 23 Aprile.

 

 

Per lasciarsi travolgere ancora di più dallo tsunami cinematografico che è Aquaman, l’edizione home video propone straordinari contenuti speciali che offrono più di 60 minuti inediti di dietro le quinte e uno sneak peak su Shazam! il nuovo attesissimo film della scuderia DC uscito recentemente sul grande schermo ad aprile. Going deep into the world of Aquaman permette di esplorare la realizzazione del film a partire dalla creazione delle scenografie mozzafiato del regno di Atlantide.

Con Becoming Aquaman entreremo nel mondo di Jason Momoa, l’attore statunitense con origini hawaiane che ha prestato anima e corpo al supereroe. Una simbiosi unica nella storia del cinema! Ma sul fondo del mare non vivono solo gli eroi, con lo speciale Dark Depths of Black Mantha potremo andare alla scoperta della nemesi più letale di Aquaman e trovare… moltissime altre sorprese.

 

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