Quanto può essere potente la nostra immaginazione? Cosa può spingerci a compiere? Lorenzo Palloni e Martoz sondano i misteri della psiche umana e l’infinito potere della fantasia in Instantly Elsewhere, graphic novel dal fortissimo impatto emotivo edita da Shockdom.
Il potere dell’immaginazione è straordinario. Pensate agli universi che si creano nella nostra mente quando leggiamo libri e sentiamo racconti. Pensate alle vostre sessioni di Dungeons & Dragons.
Ma il potere della fantasia non genera sempre cose piacevoli. Ne sono testimonianza tutte le opere horror, frutto dei nostri incubi e dell’immaginazione più corrotta e distorta.
Ed è proprio in questo segmento che si inserisce Instantly Elsewhere.
Lorenzo Palloni (Mammaiuto) e Martoz (Remi Tot in Stunt, Amore di Lontano, La Mela Mascherata) ci raccontano la storia agghiacciante di Owen Theobart, lo scrittore più prolifico e venduto al mondo, campione di vendite ma anche custode di un segreto spaventoso impossibile da rivelare.
Fin da piccolo Owen ha il potere di rendere reali i parti della propria fantasia, materializzando persone, creature, eventi che fino ad un secondo prima erano delle semplici idee, dei flash nella mente del protagonista. L’unico modo per evitare che queste idee camminino per il mondo è scriverle, imprigionarle su un foglio, cristallizzarle in un racconto.
Quasi fosse un potere esorcizzante, lo stimolo a scrivere nasce dal bisogno di protezione, dopo che queste trovate, a volte geniali a volte distorte e corrotte, iniziano ad avere vita propria mettendo a rischio le esistenze altrui.
Immaginate una persona costretta a scrivere su qualunque superficie ogni volta che qualcosa che le balza alla testa. Esatto, un vero inferno.
Tuttavia, in questa maniera, nel corso degli anni, Owen è diventato il più grande scrittore vivente con una mole di pubblicazioni e scritti mostruosa e un’ossessione che rapidamente ha distrutto la sua psiche e tutti gli equilibri faticosamente conquistati.
La propria famiglia, il rapporto con i figli e la moglie o con i diversi colleghi, anche le più semplici fasi della vita diventano una sorta di parentesi tra la scrittura di un appunto e il successivo, per decine di anni, suscitando peraltro l’invidia e il sospetto dei critici e degli addetti al settore che ritengono Owen un ciarlatano, coperto da diversi ghostwriter.
Improvvisamente durante un talk show televisivo si materializza una creatura demoniaca, Oktakon, che da la caccia al nostro protagonista, massacrando i presenti con i propri poteri al di la della comprensione. Owen Theopbart si salverà solo grazie all’intervento di una specie di gruppo di supereroi (The Power Ones) che sembra essere frutto della fantasia dell’autore.
Peccato che Owen non ricordi minimamente di aver immaginato queste creature e che non abbia la più pallida di come fermarle.
Oktakon comincerà a seminare panico e distruzione nel mondo, ripetutamente, attirando le attenzioni di CIA, FBI, NSA, eserciti e governi in un turbine di follia il cui centro è proprio lo scrittore, che nell’interpretazione fumettistica assomiglia notevolmente al celebre Ray Bradbury, uno dei più grandi scrittori di fantascienza della storia, qui volutamente tributato.
La discesa nel terrore e nella follia sarà rapida e inarrestabile e la tensione crescerà pagina dopo pagina.
Toccherà infine ad Owen cercare di risolvere il disastro, senza fuggire di fronte alle proprie paure e mettendo in discussione tutto, compreso se stesso e la propria identità, pur di salvare la sua famiglia e il mondo intero.
Instantly Elsewhere ha davvero i tratti della fantascienza distopica alla Ray Bradbury: sceneggiato in maniera davvero eccellente da Lorenzo, con i tempi ottimamente scanditi e un crescendo di tensione e morbosa curiosità man mano che ci si addentra nella pische del protagonista e disegnato in modo assolutamente selvaggio ed esplosivo da Martoz, che stravolge geometrie, prospettive e spaventa con forme grottesche.
Inutile girarci intorno, uno stile così particolare come quello di Martoz o si ama o si odia.
Ma se impiegherete un po’ di tempo per capirlo, studiarlo e assimilarlo, comprenderete che il suo stile è perfetto per il tipo di storia raccontata.
L’immaginazione, vera protagonista di questo libro, non sempre deve essere coerente o gradevole, specie se appartiene ad una mente già piegata dalla sofferenza e dall’ansia.
Gli incubi assumono le geometrie folli che in parte abbiamo imparato a conoscere negli scritti di Lovecraft, i volti sono maschere di paura che non nascondono le emozioni, anzi le amplificano.
Il disegno di Martoz è caotico e impulsivo, ma come sottolineato in precedenza, risulta perfettamente coerente con il tipo di storia narrata.
Anzi nel corso della storia, all’aumentare della tensione, si riesce a percepire anche un aumento del caos e del grottesco.
In Instantly Elsewhere non si fanno sconti a nessuno, non c’è un approccio commerciale ammiccante per accontentare un pubblico trasversale.
Di certo serve un po’ di preparazione per digerire un fumetto che fa dell’autorialità un suo vanto, ma sarebbe un peccato non dare una chance ad una storia di altissimo livello come quella di Lorenzo e Martoz.
Brava Shockdom a credere in questo libro davvero coraggioso ma appassionante; sarebbe stato un peccato non fargli vedere la luce dopo la campagna di crowdfunding purtroppo non portata a termine.
Bravi Lorenzo e Martoz a mettere su un libro quello che potrebbe essere tranquillamente un episodio di Black Mirror, forte di una tensione narrativa davvero eccellente ma che non sarebbe stato altrettanto terrificante senza il contributo di Martoz.
Il messaggio è chiaro: i nostri sogni e la nostra fantasia sono cose meravigliose, ma possono trasformarsi anche in incubi senza scampo se non li controlliamo.
Sta a noi far si che non si trasformino in ossessioni.
- Storia di alto livello, con un ritmo crescente, degna delle opere dello scomparso Bradbury
- Ottimo connubio tra disegni e narrazione
- Potrebbe essere un episodio di Black Mirror
- Lo stile di Martoz è selvaggio e caotico: un punto di forza per chi se ne intende, ma di certo non un approccio alla portata di tutti.
- Serve una certa preprazione per essere apprezzato.