Più della metà del traffico Internet in download è attribuibile a streaming video, ma nonostante i bassi costi degli abbonamenti dei servizi di streaming la pirateria non è ancora morta.

Parlando di percentuali, il traffico derivante da visione di contenuti video è il 58% del traffico totale in download, diviso tra YouTube e altri servizi.

Solo Netflix, ormai leader dello streaming, detiene il 15% del totale.

Restringendo il campo all’Europa, il leader diventa YouTube col 16% del traffico europeo, con Netflix a poca distanza col 12.99%. Amazon Prime invece fatica ancora un po’, con il 6.06%.

Nonostante il dominio di questi servizi, però, la cara vecchia pirateria non è scomparsa: il 31% del traffico in upload proviene infatti da BitTorrent. Ovviamente non tutto il traffico BitTorrent è illegale, ma diciamo che lo strumento è conosciuto per essere largamente utilizzato nell’ambito della pirateria informatica.

 

Online non mancano le alternative per chi vuole prendere la strada dell’illegalità.

 

Il motivo è la frammentazione dei contenuti: per accedere a tutti i contenuti un utente dovrebbe sottoscrivere tanti abbonamenti, andando a perdere il vantaggio in termini economici. Di conseguenza qualcuno, per sopperire alle mancanze del proprio servizio di fiducia, decide di appoggiarsi ancora al download non autorizzato.