Per circa tre anni i dati di 500 mila utenti sono stati esposti a causa di un bug su Google+, e ora Google ha deciso di chiudere il suo social network che non ha mai sfondato.
I dati che sono stati potenzialmente accessibili in questi anni sono nome, cognome, email, data di nascita, sesso, luogo di residenza, occupazione e stato civile, e gli utenti coinvolti sarebbero mezzo milione circa.
A dare la notizia è stato il Wall Street Journal, che specifica che Google sarebbe venuto a conoscenza del problema la scorsa primavera, ma avrebbe preferito tacere al riguardo senza comunicare nulla.
Per correre ai ripari, Google annuncia modifiche al sistema di gestione della privacy, con restrizioni per gli sviluppatori esterni su prodotti chiave come Gmail e Android.
A completare il quadro c’è l’annuncio della chiusura di Google+, il social mai veramente decollato e responsabile di questa esposizione di dati.
Viene naturale paragonare Google a Facebook, e allo scandalo Cambridge Analytica di qualche mese fa. Vedremo se Big G riuscirà ad uscirne più pulito.